Ti seduco, ti controllo, ti distruggo
Come stare alla larga da un manipolatore, come riconoscerlo? Il lbro della criminologa Roberta Bruzzone Io non ci sto più dà alcune dritte. Primo step: fate attenzione ai silenzi
Sono storie così, né con te né senza di te. Splendidamente raccontate in film con Mon Roi dove Tony, divorziata, s’imbatte in Georgio (Vincent Cassel), fascino puro. In un battibaleno lo ama, ci fa un figlio e si lascia distruggere dal suo egoismo: di sé lui dice «Io non sono stronzo, sono il re degli stronzi». Eppure stare senza di lui per Tony è straziante. Che dinamiche ci siano dietro tali amori lo spiega Io non ci sto più (De Agostini), l’ultimo libro della criminologa Roberta Bruzzone. «L’80% della gente rischia di cascarci perché ha scarsa autostima. Basta un giro sui social per rendersene conto». Finire nella trappola di un manipolatore, dunque, è semplice e il libro fa un identikit dei questi soggetti. «Attuano trappole subdole: spariscono all’improvviso per verificare il loro potere sull’altro e usano la comunicazione paradossale, cioè pongono domande per le quali non esistono risposte giuste. Se un uomo così porta a casa un suo amico e poi ti chiede se l’hai trovato interessante, ti aggredirà qualunque sia la tua risposta: se dici di sì farà il geloso, se dici di no farà l’offeso. Altro comportamento tipico del manipolatore è costringere la partner a pratiche sessuali non in linea col suo sentire, tipo fare sesso con altri mentre lui guarda. Spesso il narcisimo si associa infatti a sadismo e voyeurismo». Quali sono le “vittime tipo”? «Persone che non si fidano delle proprie percezioni e tendono a sopravvalutare quelle altrui». Lo scopo dei manipolatori è rendere la partner dipendente, devastandone l’autostima. «Per esempio, quando lei racconta di aver ottenuto un risultato sul lavoro, lui tende sempre a svalutarla». Ma sulle prime è bravissimo a mascherarsi: «Nella fase cosiddetta di love bombing, intercetta le esigenze della sua preda, si adegua e la convince di essere il partner dei suoi sogni. Insomma, se è tutto troppo bello per essere vero, di sicuro non lo è».