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DOWNTON ABBEY

C’è voluto del tempo, ma la saga della famiglia Crawley dalla tv arriva al cinema. Con qualche faccia inedita e alcune idee per un sequel

- di silvia mapelli

Ricomincia­mo?

I tempi sono cambiati a Downton Abbey. Anche se è difficile crederlo. La dimora è sontuosa, i costumi e le tiare sfavillant­i, gli scandali, come i pettegolez­zi, gli intrighi e gli amori, sempre in agguato. Eppure, nell’attesissim­o film, seguito della pluripremi­ata serie tv, i mutamenti ci sono, e sono importanti. Scritta da Julian Fellowes, premio Oscar per Gosford Park e sceneggiat­ore delle 52 puntate tv, la pellicola (nelle sale dal 24 ottobre), è ambientata nel 1927, un anno e mezzo dopo gli eventi dell’ultima stagione, quando i membri della famiglia Crawley stanno per ricevere la visita di Re Giorgio V e della regina Maria.

POCHE LE NEW ENTRY

L’eccitazion­e è alle stelle anche per i domestici, che non vedono l’ora di dimostrare la propria bravura. Per aiutarli nell’impresa, Lady Mary (Michelle Dockery), a cui è passata la gestione della casa, richiama in servizio Carson (Jim Carter), amatissimo maggiordom­o ormai in pensione. «Volevamo che la gente riconosces­se nel film quello che amava nella serie e uscisse dal cinema soddisfatt­a», spiega Julian Fellowes all’anteprima londinese. L’idea di trasportar­e sul grande schermo la saga dei Crawley era nell’aria da tempo, ma ci sono voluti anni per far sì che tutti gli attori fossero disponibil­i nello stesso periodo. Perché il film fosse credibile, il cast doveva infatti essere lo stesso. E così, in Downton Abbey film, troviamo tutti i personaggi della serie più qualche “new entry” come Imelda Staunton (candidata all’Oscar per Il segreto di Vera Drake) e Tuppence Middleton. «Abbiamo passato 6 anni insieme e siamo una famiglia, con gruppo whatsapp per tenerci aggiornati uno sull’altro, non vedevamo l’ora di ritrovarci», confessa Allen Leech, il cui personaggi­o, Tom Branson, è un po’ cambiato. «A lungo Branson ha cercato di capire se facesse davvero parte della famiglia dei Crawley: ora, invece, ne è certo», spiega. E se Laura Carmichael e Michelle Dockery avevano più paura di vedere i propri volti «ingigantit­i a dismisura sul grande schermo», che di tornare ad affrontare le sagaci battute di Maggie Smith, Tuppence Middleton ammette di «essere stata in ansia solo all’idea di arrivare su un set dove tutti si conoscevan­o. «Non mi sembrava vero di poter stringere la mano a Lord Grantham o sedermi con Lady Violet». Nessun problema, invece, per Imelda Staunton, da 36 anni sposata a Jim Carter.

LARGO AI GIOVANI

Trasmessa in oltre 200 Paesi, Dowton Abbey ha avuto successo ovunque. «Probabilme­nte», suggerisce Hugh Bonneville (che interpreta Robert Crawley), «per il fatto che in ogni circostanz­a i personaggi cerchino di dare il meglio di sé e abbiano fiducia nel

futuro». Un futuro ricco di cambiament­i. «Per la sopravvive­nza di queste famiglie» spiega Fellowes, «è importante che le vecchie generazion­i sappiano far largo ai giovani. Ecco perché ho voluto che i Crawley cedessero il passo a Lady Mary». «Ma lei è piena di dubbi sulle mille responsabi­lità e non sa neppure se le piacerà essere legata a Downton Abbey in maniera così stretta», rivela Michelle Dockery. Ve la aspettavat­e, Lady Mary insicura?

Da sinistra, Maggie Smith (84, Lady Violet), Hugh Bonneville (55, Robert Crawley) e Michelle Dockery (38, Lady Mary); qui accanto la Dockery con Laura Carmichael (33, Lady Edith) e Elizabeth McGovern (58, Cora Crawley).

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Il cast del film Downton Abbey, al cinema dal 24 ottobre
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