L’amica geniale Con la danza tutti possiamo volare
Reggaeton, tango, hip hop, ma non solo. Perché nella scuola aperta da Virginia, affetta da tetraparesi, e da sua sorella Martina, il ballo aiuta a crescere. E a tirare fuori il meglio di sé
una palestra speciale
Virginia aveva 2 anni quando mamma e papà scoprirono che il suo ritardo nel parlare e nel muoversi era il risultato di una paralisi cerebrale dovuta a un’asfissia neonatale. Secondo i medici, non sarebbe vissuta oltre i 18 anni. Oggi Virginia, 27enne, cammina, guida, e soprattutto balla. Anzi, fa di più: tiene corsi per disabili alla Special Angels Dance School, la scuola che ha avviato dopo la laurea in scienze motorie, grazie a un crowdfunding lanciato su Eppela e ai risparmi dei genitori. Al suo fianco c’è la sorella Martina, 23 anni, che si commuove raccontando un’avventura iniziata 17 anni fa. «Da bambina seguivo un corso di ballo caraibico. Un giorno Virginia venne ad assistere a una lezione e ne fu incantata. Daria Mingarelli, la mia intraprendente insegnante, le chiese se aveva voglia di provare. Lei non aspettava altro. Affiancata e sostenuta da Daria, mosse i primi passi di salsa, bachata e merengue». Il coraggio e la determinazione di Virginia unite alla tenacia di entrambe le sorelle hanno fatto il resto: insieme hanno vinto per 4 anni il titolo di campionesse italiane di danza caraibica. Poi, conseguito il diploma di istruttrici, hanno realizzato il sogno: una palestra di 300 metri quadrati dove tutti, anche chi è affetto da disagi motori (o cognitivi come l’autismo), è libero di esprimersi attraverso una delle 13 discipline praticate: dal reggaeton al liscio, dal tango al kangoo, ma anche yoga, pilates, hip hop… La danza come strumento di crescita e di inclusione è anche il fil rouge di “Ballare la differenza”, il progetto multietnico destinato a 800 minori svantaggiati, che punta a valorizzare il dialogo tra le culture: lanciato da Daria Mingarelli, ha Virginia come testimonial. «Litigate mai?» chiedo. «Sempre quando occorre prendere una decisione». Poi vince il compromesso, come in un team. Vincente.