Questo sequel non s’ha da fare
Possibile che il capitolo 2 di un capolavoro faccia centro? Mica facile. Dal seguito di Shining (ora nelle sale) in giù, ecco i film nati dai cult: appealing, ma non c’è gara
vuoi mettere kubrick?
«Un debole rifacimento dell’originale». Così il Guardian ha liquidato Doctor Sleep, ovvero: la vita del piccolo Danny Torrance di
Shining, quarant’anni dopo. Ora a interpretarlo c’è Ewan McGregor, con il plauso di Stephen King in persona. Ma, da evento che sarebbe dovuto essere, il film si è perso tra recensioni e reazioni molto tiepide. Il quesito è uno solo: è possibile dare seguito a un capolavoro di Stanley Kubrick?
O, più in generale, a qualsiasi titolo che abbia lasciato un segno così indelebile nella storia del cinema? Il prodotto in questione, sia ben chiaro, non è così scarso. Semplicemente, è destinato a restare all’ombra del predecessore. Dunque: perché farlo? La domanda andrebbe girata allo stesso McGregor, specialista in secondi capitoli opachi di culti assoluti. Si veda
T2 Trainspotting (2017), girato sempre da Danny Boyle, ma privo della forza dell’originale datato 1996. Eppure, specie di recente, la moda di dare seguito a capisaldi del passato pare in crescita. Anche
Blade Runner 2049 (2017), diretto dal Denis Villeneuve di Arrival, non era un brutto film: Harrison Ford, nello stesso impermeabile dell’indimenticato Rick Deckard, non pareva nemmeno così invecchiato. Ma come competere, nell’immaginario popolare, con la pietra miliare firmata da Ridley Scott? Di certo il numero 2, un flop in tutto il mondo, non ha lasciato traccia di battute memorabili come «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi». E ricordate forse una sola canzone de Il ritorno di Mary Poppins (2018)? Anche quello non faceva una piega, sul piano della confezione estetica.
Ma, a partire da Emily Blunt nel ruolo che consacrò Julie Andrews, sembrava una copia senz’anima del predecessore. Se Gli Incredibili 2 (2019) non aveva il ritmo e le invenzioni del cartoon uscito 15 anni fa, Wall Street - Il denaro non dorme mai (2010) era la versione edulcorata del classico del 1987 che diede l’Oscar a Michael Douglas. E Basic Instinct 2 (2006) ha fatto apparire un capolavoro il film più famoso di Sharon Stone, che capolavoro non era. Può succedere, paradossalmente, proprio questo, quando si vuole continuare una storia a tutti i costi.