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Met Gala 2020, scatta l’ora di Virginia Woolf

È stato svelato il titolo della mostra più fashion dell’anno e del gala che la inaugurerà. C’entra l’autrice di Orlando e il suo stile senza tempo

- Di mattia carzaniga

la “queer writer” come voce narrante

«Sono gli abiti a portare noi, e non noi a portare gli abiti. Possiamo far sì che modellino bene un braccio o il seno, ma essi ci modellano a piacer loro il cuore, il cervello, la lingua». Così scriveva Virginia Woolf in Orlando, considerat­o il primo “romanzo transgende­r” della storia. La profezia era già messa nero su bianco. Il tema del prossimo Met Gala di maggio, organizzat­o come al solito da Anna Wintour, sarà About Time: Fashion and Duration (Sul tempo: Moda e Durata). Il narratore fantasma della mostra del Metropolit­an Museum sarà proprio Woolf. E Michael Cunningham, che ha usato La signora Dalloway come base per il suo

Le ore (da cui il film The Hours con Meryl Streep e Nicole Kidman), firmerà il catalogo dell’esposizion­e. Un corto circuito temporale, appunto, che testimonia quanto la scrittrice inglese sia ancora un’icona di stile intramonta­bile. I grandi nomi del cinema sono, come sempre, coinvolti: il patron sarà Nicolas Ghesquière di Louis Vuitton, scortato dalla stessa Streep e da Emma Stone. Andrew Bolton, curatore del Costume Institute del museo, dice di essere stato illuminato dal film Orlando, uscito nel 1992: «C’è una scena in cui Tilda Swinton entra in un labirinto con addosso un vestito ottocentes­co à la française», ha detto a Vogue. «Mentre corre, il suo look cambia: prima un abito in stile metà ’900, poi torna alla moda inglese del XIX secolo. È da lì che mi è venuta l’idea». La “queer writer”, come viene definita Woolf nel mondo anglosasso­ne, ha già condiziona­to la moda del nostro tempo. L’ultima collezione dichiarata­mente ispirata ai suoi personaggi e alla sua figura è quella di Burberry del 2017. Pure allora si partiva da Orlando: «Una lettera d’amore alla storia del costume inglese, una sorta di baule di abiti da visitare e rivisitare», ebbe a dire il designer Christophe­r Bailey. I media sembrano

CAPOLAVORI IN BIANCO E NERO

In alto, Surreal, realizzata nel 1980 dal fotografo David Bailey: è una delle opere della mostra About Time: Fashion and Duration, che verrà inaugurata col Met Gala di NY, a maggio. A lato, la scrittrice inglese Virginia Woolf (1882-1941).

aver seguito il trend a ruota. A proposito, è appena cominciata sulla britannica BBC la serie Novels That Shaped Our World (Romanzi che hanno dato forma al nostro mondo): poteva forse mancare l’opera di Woolf? E fa discutere negli States il film Vita & Virginia, sull’amore tra l’autrice (interpreta­ta sullo schermo da Elizabeth Debicki) e la poetessa Vita Sackville-West (Gemma Arterton). Anche in questo caso, le recensioni si concentran­o sul guardaroba “no gender” della protagonis­ta. Parlando di tempo, la moda di Woolf durerà per sempre.

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SURREAL sarà in mostra al Met
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