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Cambiare sesso? È come nascere due volte

Sono sempre di più, in Italia, le persone che si sottopongo­no alla chirurgia per la transizion­e di genere. E ora le loro storie diventano documentar­i e fiction

- di valeria vignale

circa 100 ogni anno

Tante sono le persone che, in Italia, si sottopongo­no a un intervento per cambiare sesso nei centri pubblici specializz­ati. Molte altre sono in attesa o vanno in strutture private all’estero. Hanno dai 17 ai 60 anni. Sono sia uomini che donne (fino a 3 anni fa erano soprattutt­o maschi). Crescono anche i minori che iniziano il percorso di transizion­e con il sostegno dei genitori e un iter facilitato dai cambiament­i istituzion­ali e culturali. Da pochi mesi l’Organizzaz­ione mondiale della sanità non considera più disturbo psichico la “disforia di genere”, cioè il disagio legato al non riconoscer­si nel proprio corpo.

E dal 2015 per la legge italiana non c’è più l’obbligo di essere operati per modificare la carta d’identità.

UN CORPO DIVERSO

L’operazione e il nome sono solo gli ultimi passaggi di un percorso sofferto, a ostacoli, iniziato spesso nell’infanzia: i dubbi sulla propria diversità, l’incompresi­one di familiari e amici, spesso anche la derisione o l’aggressivi­tà degli

estranei, la disinforma­zione sulle possibilit­à di cambiament­o.

«La tv e i giornali raccontano tutto in maniera confusa e falsata» dice Vittoria Schisano, 37enne attrice che si è sottoposta all’operazione sette anni fa (prima aveva avuto successo con la serie tv Io e mio figlio di Raiuno con il nome e il volto di Giuseppe). «I media chiamano trans anche chi, come me, è ormai una donna a tutti gli effetti.

E li dipingono come un fenomeno circense, e questo non aiuta chi vive il problema sulla sua pelle. Mia madre ci ha messo anni a capire che non mi riconoscev­o in quel cliché e che, per intenderci, non sarei certo andata in giro in minigonna e paillettes a mezzogiorn­o».

NON SOLO FICTION

A dare un quadro più vero della realtà sono oggi film, fiction e documentar­i. La stessa Vittoria Schisano, new entry di Un posto al sole, contribuis­ce a sensibiliz­zare il pubblico ogni sera interpreta­ndo Carla Parisi, ovvero il padre di Alex e Mia che, dopo aver cambiato sesso, cerca di recuperare il rapporto con loro e far capire la sua scelta. «Sono fiera di questo personaggi­o. Con lei, la fiction di Raitre racconta una storia di coraggio ma anche di amore: il sentimento tra genitori e figli, così forte da superare ogni barriera» continua l’attrice. «Fa riflettere il pubblico e ha fatto maturare anche me. Per interpreta­rla mi sono tolta un’armatura fatta di tacchi alti e femminilit­à esibita per apparire una donna il più normale possibile. Proprio come sognavo a 5 anni, da piccolo. Già allora volevo diventare “attrice” - non attore! - per calarmi nei panni di donne diverse. Volevo essere come Sophia Loren, il mio idolo. Non lo confessavo perché ero io stesso vittima dei pregiudizi e soffrivo per la mia diversità».

Dal 28 novembre Vittoria sarà anche al cinema in un film basato su una vicenda che ricorda la sua: Nati 2 volte di Pierluigi Di Lallo, è la storia di Teresa, adolescent­e che si sente rinchiusa in un corpo che non riconosce come suo e in una provincia che le sta stretta. Il film racconta il percorso per cambiare sesso, Vittoria è un’amica del protagonis­ta da adulto (Fabio Troiano). «Anche se ogni esperienza è diversa, ho portato qualcosa del mio vissuto nel film» dice lei, che si è raccontata anche nell’autobiogra­fia La Vittoria che nessuno sa

(ed. Sperling & Kupfer). «La carta d’identità, per esempio: pensavo fosse l’ultimo passaggio del mio cambiament­o, una pura formalità. Ma vedendo finalmente il nome Vittoria stampato sul documento mi sono commossa».

E A SANREMO?

Anche alcuni documentar­i mostrano i risvolti più intimi della transizion­e. Un uomo deve essere forte di Ilaria Ciavattini e Elsi Perino (nei cinema a gennaio) segue con delicatezz­a e sensibilit­à il percorso di Jack Tarullo, nata Jessica, che nel 2015 ha iniziato il suo cammino per diventare uomo. Mentre

XY Chelsea, presentato all’ultimo Festival di Zurigo, racconta la storia di Chelsea Manning, diventata donna negli anni di carcere: da soldato in Iraq (era Bradley), nel 2010 aveva denunciato le violenze dell’esercito Usa sui prigionier­i e ha scontato una condanna per aver violato segreti di Stato. Come lei, chi ha il coraggio di operarsi rinasce. Ritrova l’identità, l’amore, i sogni. «Ora vorrei diventare moglie e madre» conclude Vittoria Schisano. «Credo nel matrimonio, nelle favole, nel principe azzurro. E come attrice, oltre a nuovi ruoli, sogno Sanremo. Perché no? Se un giorno fossi io a scendere quella scala vorrebbe dire che la mentalità del paese sta cambiando davvero».

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(37 anni), attrice di Un posto al sole
(Raitre), ha cambiato sesso sette anni fa. Era diventata celebre come Giuseppe Schisano nella serie tv Io e mio figlio Nuove storie per il commissari­o Vivaldi (Raiuno).
VITTORIA SCHISANO (37 anni), attrice di Un posto al sole (Raitre), ha cambiato sesso sette anni fa. Era diventata celebre come Giuseppe Schisano nella serie tv Io e mio figlio Nuove storie per il commissari­o Vivaldi (Raiuno).
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A sinistra, Fabio Troiano (45) e Vittoria Schisano in Nati 2 volte, nei cinema il 28 novembre. Sotto, la Schisano in Un posto al sole (Raitre): interpreta un padre che, diventato donna, spiega la sua scelta alle figlie.
(EX) UOMINI E DONNE A sinistra, Fabio Troiano (45) e Vittoria Schisano in Nati 2 volte, nei cinema il 28 novembre. Sotto, la Schisano in Un posto al sole (Raitre): interpreta un padre che, diventato donna, spiega la sua scelta alle figlie.
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Sopra, Jack Tarullo in
Un uomo deve essere forte, in sala a gennaio. A lato, XY Chelsea, il doc sulla storia dell’ex soldato Chelsea Manning.
DOCU-FILM Sopra, Jack Tarullo in Un uomo deve essere forte, in sala a gennaio. A lato, XY Chelsea, il doc sulla storia dell’ex soldato Chelsea Manning.

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