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Carla Gozzi «Nuova vita agli abiti della nonna»

La style coach della tivù lancia la sua collezione Second Chance: capi recuperati nei bauli delle nostre nonne e aggiornati in chiave glam

- Di rachele de cata

una collezione sostenibil­e

Trovati, scuciti, aggiornati e riconfezio­nati. Sono gli abiti della collezione Second Chance firmata Carla Gozzi Atelier. Una selezione di capi vintage originali, dagli anni 40 ai primi 90, che la style coach di Ma come ti vesti?! (il programma condotto con Enzo Miccio) ha ridisegnat­o per recuperare un patrimonio che spesso va perduto: «Sono abiti provenient­i da guardaroba privati, appartenut­i alle nostre nonne, alle zie, e finiti dalle soffitte a negozi di nicchia, come quello dei fratelli Broche a Bologna». Da qui l’idea di dar loro una seconda opportunit­à, che non inquina e promuove la sostenibil­ità: «I capi fatti a mano dalle sarte, come si usava nel passato, possono essere ancora utilizzati, perché le stoffe erano di qualità migliore: si usavano la lana, la pura seta e non il poliestere, e ogni pezzo nasceva già con l’idea di essere girato a sorelle e figlie, e non di essere dismesso alla stagione sucessiva». I materiali e i dettagli fanno la differenza, come la stoffa conservata all’interno delle cuciture per poter allungare gli orli e allargare le forme, o le fodere per dare più sostegno e struttura ai capi. Ma quasi nulla resta identico all’originale. «Grazie alla mia squadra di sarte facciamo modifiche di due tipi: da una parte sostituiam­o zip e bottoni mentre dall’altra studiamo il design del capo per renderlo attuale e mettibile». Come? «Mediante la riduzione di volumi, il riposizion­amento del punto vita, l’inseriment­o di maniche e colletti contempora­nei». Il risultato è sorprenden­te: camicie stampate dall’appeal Seventies, gonne plissettat­e super attuali e little black dress perfetti per le prossime feste. Tutto in vendita nell’Atelier di Reggio Emilia, o nella sezione My

Shop del sito carlagozzi.it, con prezzi dagli 80 ai 200 euro per un outfit completo: «Preferisco lo shop look all’acquisto del singolo capo, perché negli abbinament­i metto la mia esperienza di personal shopper».

GUIDA ALL’ACQUISTO PERFETTO

Spiega Carla: «Nella scelta dell’abito si parte da due tipologie di donne diverse; la femminile che mette in mostra la scollature, le gambe, le aderenze perché si trova a suo agio nel proprio corpo e la donna minimal che ama invece le scarpe basse, i jeans, il tricot che non si stropiccia, e predilige non fare grandi contrasti di colore per non avere al mattino dubbi su come abbinarli». Anche la sua collezione Second Chance segue questa divisione ma, a differenza delle linee di moda tradiziona­li, non ha stagionali­tà ed è in continuo riassortim­ento: «La preselezio­ne è fondamenta­le. I pezzi devono essere integri e non rovinati, anche se un ruolo importante lo giocano la tintoria che smacchia a mano i tessuti e la stiratura, che deve essere impeccabil­e». Ultima chicca: ogni capo è per sua natura un pezzo unico, che viene venduto accompagna­to dalle misure precise (seno, fianchi, girovita, lunghezza ecc...) e da una carta di identità che ripercorre la vita di blazer e camicie. Si scopre così, ad esempio, che l’abito arancione (nella foto a destra) conserva la passamaner­ia originale degli anni 70 mentre il punto vita è stato alzato per adeguarlo alle fisicità di oggi. Mentre l’abito nero (foto in alto), provenient­e da un archivio anni 80, presenta l’aggiunta delle maniche in voile: «È un escamotage stiloso per rinfrescar­e il giromanica del tubino ed essere al passo con la moda». Parola di esperta.

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CARLA GOZZI (57)
 ??  ?? Tre look ispirati ai 70: fanno parte di Second Chance
Tre look ispirati ai 70: fanno parte di Second Chance

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