L’Oscar della moda parla (bene) italiano
In gara per i Fashion British Awards ci sono brand e designer italiani eccellenti. Più un inglesino tutto pepe che potrebbe fare l’en plein di premi
and the fashion oscar goes to...
Il 2 dicembre alla Royal Albert Hall di Londra vanno in scena i British Fashion Awards, gli Oscar britannici della moda, padrona di casa l’attrice Tracee Ellis Ross. E noi ci siamo divertite a fare i pronostici. Innanzitutto, però, le certezze. Due vincitori ci sono già: Naomi Campbell e Giorgio Armani. La supertop verrà incoronata Fashion Icon e allo stilista va l’Outstanding Achievement Award, che è un po’ il premio alla carriera. Benissimo tutto il Made in Italy: a parte re Giorgio, gli italiani abbondano in varie categorie. A contendersi il premio Brand dell’anno, le griffe nostrane sono tre: Gucci, Bottega Veneta e Prada. Detto tra noi, la stella di Bottega Veneta nell’ultimo anno ha brillato più luminosa di tutti e le vendite sono aumentate (il brand è il sogno proibito di tutte le fashioniste). Alessandro Michele per Gucci e Miuccia Prada per Prada sono candidati anche come Designer of the year, ma visto che Michele ha già vinto lo scorso anno, la pole position sfugge all’italianità e va a Daniel Lee, inglese che si è fatto le ossa da Celine, Maison Margiela, Balenciaga, e oggi è il deus ex machina della rinascita di Bottega Veneta. Daniel Lee poi si scontra con Alessandro Michele anche nella categoria Accessories designer of the year. Ma per un inglese in una griffe italiana, c’è anche un italiano in una griffe inglesissima: Riccardo Tisci per Burberry, candidato come Menswear Designer of the Year. Che sta dando una rinfrescata al marchio, quindi il premio se lo merita proprio. Il Designer dell’anno nell’abbigliamento femminile? Se la giocano John Galliano per Maison Margiela, Jonathan Anderson per JW Anderson e Loewe (fondatore della prima e direttore artistico della seconda) e il solito Daniel Lee. Infine, da tenere d’occhio anche il premio per la categoria Urban Luxe, “dedicata a chi ha portato la moda nel dibattito culturale”. Tra i favoriti: Fenty, il brand di Rihanna, e Moncler Genius, il progetto che ha fatto reinterpretare il piumino da vari stilisti. Noi votiamo per l’ex aequo.