La Cardioposta di Pulsatilla
Cara Pulsatilla, prima di tutto posso dirti che ti adoro? Molte tue risposte a lettrici con problemi simili ai miei mi hanno confortata e alleggerita, sei una persona intelligente, spiritosa e profonda. Sono un po’ in pena per mia figlia sedicenne: ragazza intelligente, empatica, brava a scuola, ribelle, non costruita (a differenza di molte coetanee), bravissima a cantare, passionale, sensibilissima, anche troppo (ma ha preso da me) e anche molto bella. Ebbene, a parte una storia di due mesi, a 14 anni, con un ragazzo che l’ha fatta molto soffrire, ha avuto solo flirt sporadici e anche le poche amiche lasciano a desiderare. Sembrano tutte superficiali, competitive ed egoriferite... I ragazzi la guardano e la riguardano, poi scelgono le popolari, poco importa se meno belle, meno simpatiche, meno intelligenti. Ho l’impressione che questa generazione sia davvero troppo superficiale, apatica e incapace di autonomia di pensiero e di spessore. Sono in po’ avvilita anche io. Le dico sempre che crescendo andrà meglio e lo spero anche io, tuttavia... Che ne pensi? Un abbraccio anche se non ti conosco... te lo meriti! Claudia da Napoli
Capisco la tua apprensione. Anch’io sono mamma e colgo perfettamente il tuo desiderio di preparare a tua figlia le condizioni per una vita appagante e felice. Mentre leggevo la lettera pensavo «Cosa le rispondo?». Poi la chiusura che hai messo mi ha dato l’abbrivio: «Te lo meriti». Lì mi si è accesa la lampadina. Come l’investigatore che alla fine di un romanzo giallo trova la spazzola in camera da letto, ha l’illuminazione, guarda a ritroso tutte le stanze della casa... E l’assassino è il parrucchiere. Claudia: l’assassino è il merito. Ho ripercorso tutta la tua lettera ed eccolo, il merito è ovunque. Quanto vale tua figlia, quanto ha preso da te (che a tua volta vali), quanto valgo io che sono spiritosa ed empatica, quanto lasciano a desiderare queste amiche, quanto l’ha fatta soffrire il fidanzato, quanto è superficiale questa generazione... Mi chiedi che ne penso, quindi te lo dico. Penso che il giudizio ammazza. Ammazza te e ammazza chi ti sta intorno. Perché c’è un’equazione sottesa a tutto il tuo ragionamento, e cioè che l’amore sia una questione di merito. Che l’amore, quell’amore incondizionato di cui abbiamo tanto bisogno, dobbiamo meritarcelo. Chi è bello, sensibile, intelligente, simpatico, autonomo di pensiero se lo merita... Tutti gli altri no. Quindi, se una ragazza brutta, insensibile e cretina viene amata, ha usurpato la corona di tua figlia. E questo non è terribile solo per la ragazza in questione, la quale si sente polverizzata sotto il tuo sguardo: è terribile anche per tua figlia, perché il tuo sguardo, che tu lo voglia o no, polverizza anche lei. Questi sistemi di pensiero, sicuramente messi in piedi con le migliori intenzioni, per crescere una bambina forte e valida, le hanno insegnato che l’amore deve guadagnarselo, e che se vuole ottenere qualcosa nella vita (il tuo amore e il tuo rispetto, prima di tutto) deve essere passionale, brava a scuola, brava a cantare... Claudia, vivere così è come vivere con un macigno addosso. No, l’amore non è una questione di merito. L’amore è gratis. L’amore è guardare ad ogni persona come se fosse una parte di te, e volere il suo bene. Punto. Io mi auguro che tua figlia trovi un ragazzo che si innamori di lei. Perché è lei, non perché è brava a cantare, brava a scuola, brava a letto. Ma probabilmente, se in casa ha assorbito il principio che ricevere amore significa ricevere una pagella, lei per prima si tiene alla larga da un tranello del genere. Adesso forse mi adorerai un po’ meno, ma è un rischio che sento di correre: d’altronde imparare a vivere non è che questo, esprimere se stessi e correre il rischio di non essere amati. Se non altro, chi resta ci ama realmente per quello che siamo, e non per quello che diamo. Ti abbraccio davvero.