Julia Roberts Così diva, così Julia
Avete scelto voi su Instagram di metterla in cover. Perché la Roberts è un bel pezzo di Hollywood. Con quel sorriso senza filtri da “ragazza semplice” (ricordate Notting Hill?)
middleton fatti in là
Trent’anni fa, usciva un piccolo film che avrebbe definitivamente consacrato una piccola star. Il film s’intitolava Pretty Woman, la star si chiamava Julia Roberts. Di piccolo, va da sé, non c’era nulla. Tre decenni dopo, ne abbiamo la conferma. Le lettrici di Tu Style, chiamate a votare quale volto mettere sulla cover che saluta il 2020, hanno pescato la diva Julia dal mazzo che comprendeva celeb vecchie e nuove: da Jennifer Aniston a Billie Eilish, da Kim Kardashian a Lizzo, da Dakota Johnson a Gigi Hadid.
Un plebiscito: il sorriso più famoso di Hollywood ha vinto col 59 per cento dei consensi, lasciando la seconda classificata Kate Middleton ferma al 41.
PRIMO, LA NORMALITÀ
«Sono solo una persona normale che si è trovata a fare un lavoro straordinario», ebbe a dire Julia tempo fa, echeggiando – consapevolmente oppure no? – la mitica battuta di Notting Hill: «Sono una semplice ragazza, che sta di fronte a un ragazzo, e gli sta chiedendo di amarla». Il segreto di Roberts, e del suo successo da copertina rimasto pressoché intatto, è proprio
questo: la normalità, vera o percepita non fa differenza.
Lo ha dichiarato lei stessa:
«Ciò che cambia con la fama non è la persona, ma la percezione collettiva di quella persona». Julia, nonostante il successo da Oscar (per Erin Brockovich, correva l’anno 2001) è rimasta la “ragazza carina” di un tempo: che faccia il suo debutto in una serie (l’anno scorso con l’acclamata Homecoming, disponibile su Amazon Prime Video) o sfoggi i suoi collant nella campagna di Calzedonia, non fa mai l’effetto della diva inarrivabile. Forse perché è stata la prima a giocare con lo status di stella più luminosa del firmamento hollywoodiano, dissacrando la sua immagine dall’interno. Con Notting Hill, appunto: interpretava Anna Scott, idolo delle folle che però voleva essere considerata una donna come tante.
UNA VERA FAMILY WOMAN
E donna come tante Julia ha voluto esserlo nella vita, limitando con il tempo il lavoro sul set per dedicarsi alla famiglia: il marito direttore della fotografia Danny Moder e i tre figli, i gemelli Hazel Patricia e Phinnaeus Walter (15 anni) e Henry (12). Con i compagni più o meno famosi aveva già dato: Kiefer Sutherland, Matthew Perry, Benjamin Bratt, passando per il matrimonio-lampo col cantante country Lyle Lovett. Di fare la star inseguita da paparazzi e cronisti impiccioni s’è stancata molto presto.
L’IMPEGNO CON MICHELLE
Poi, certamente, nessuno può levare a Julia il profilo della diva. Per la filmografia che comprende con gran scioltezza titoli d’autore (Tutti dicono I love you di Woody Allen, Closer di Mike Nichols) e commedie ultra-pop (la reunion con Richard Gere in Se scappi, ti sposo e la saga Ocean’s Eleven con l’amico George Clooney & Co.). E per le frequentazioni che, per forza di cose, sono quelle di una giocatrice della serie A. La più clamorosa al momento è quella con l’ex first lady Michelle Obama, che di recente se l’è portata in viaggio tra Vietnam e Malesia per un progetto “dalla parte delle ragazze”. Le due amiche straordinariamente normali hanno parlato con le giovani studentesse locali dell’importanza dell’educazione per definire il proprio destino. «Ciò che la gente deve sapere è che il vero potere è nella conoscenza», sostiene Julia. «Le donne rappresentano il 52% della popolazione, è impossibile ignorarlo. Come possiamo pensare che la maggior parte di loro non riceva una formazione adeguata? Investire nell’educazione delle ragazze
di tutto il mondo significa investire nel nostro futuro».
SUI SOCIAL AL NATURALE
Occhialoni da vista, pantaloni comodi come tenuta d’ordinanza, poche concessioni al glam da tappeto rosso e, quelle poche, sempre nel segno del classico (lo stilista prediletto è il fedele Giorgio Armani), Julia rifugge dagli eccessi mondani pure sui social. Resta memorabile la foto postata su Instagram della partita a carte insieme alla nipote Emma: “Com’è venuta male!”, s’è letto nel coro di commenti. La sua risposta indiretta era: io sono proprio così, fatevene tutti una ragione. Professionalmente parlando, parrebbe esserci un unico progetto per l’anno venturo: Little Bee, dove interpreterà una donna che incontra un’adolescente nigeriana orfana e vede la sua vita cambiare per sempre. Solo questo, per il momento. D’altra parte Julia ha già un mucchio di cose da fare: non è mica una diva.