Viaggi Alla conquista delle mete più cool del 2020
La rivincita delle Marche (e del Ruanda). I nuovi voli per la Bosnia e per l’Armenia (paradisi low cost). Le crociere fluviali (di charme) in Portogallo e una marea di eventi, dalle due parti dell’Atlantico
1 MARCHE
La più defilata delle regioni italiane si prende la sua rivincita. È l’unica destinazione del Belpaese nella classifica Best in travel 2020 di Lonely Planet. A metterla sotto i riflettori sono le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Raffaello (tutte le mostre in programma su turismo.marche.it). Oltre l’arte, le grotte di Frasassi, le spiagge scenografiche del Conero e città che sembrano uscite da un quadro (come piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, foto sopra).
2 BOSNIA
Il Paese balcanico è più vicino grazie ai nuovi voli diretti da Roma di FlyBosnia (flybosnia.ba) che, due volte a settimana (lunedì e giovedì), collegano Fiumicino con Sarajevo e Mostar (da € 59 a tratta). Una volta a terra, concediti
un caffè nel quartiere di Bašcaršija (il centro storico di Sarajevo), passeggia sull’iconico ponte in pietra della città di Mostar (nella foto) e fai un’escursione alle cascate di Kravice.
3 GALWAY (IRLANDA)
Il titolo Capitale della cultura di solito provoca uno sbadiglio. Ma nel 2020, a portare la corona di prima della classe c’è l’irlandese Galway, un posto frizzante come l’Atlantico sul quale si affaccia. Tra gli eventi: l’8 marzo, per la Festa della donna, ci sarà una conferenza di Margaret Atwood (autrice di The Handmaid’s Tale), mentre il 17 marzo, per San Patrizio, il light artist Kari Kola illuminerà le colline che la circondano (galway2020.ie).
4 ARMENIA
Secondo Forbes, l’Armenia è nella Top 3 dei Paesi meno cari del mondo. Da gennaio, ancora di più grazie al volo Ryanair (ryanair.com)
Orio al Serio-Yerevan, con tariffe da € 29,99. Che altre spese mettere a budget? Un pranzo costa € 5, nei b&b si dorme con € 30 e con
€ 140 si noleggia un’auto per 10 giorni. Con la quale visitare antichi monasteri, raggiungere le pendici del monte Ararat e stivare i souvenir acquistati nei mercati (armenia.travel).
5 PORTOGALLO
Le vacanze lusitane si declinano sull’acqua. Quella del fiume Douro, dove l’offerta di navi da crociera continua ad ampliarsi. Il prossimo anno saranno varate la S.S. Saõ Gabriel (uniworld. com) e la Andorinha (tauck.co.uk). Si navigherà da Porto (nella foto) attraverso la Valle del fiume Douro, con tappe nelle quinta, i vigneti con cantina che impreziosiscono la regione.
6 RUANDA
Lo Stato africano sta riscrivendo la propria storia: non vuol essere ricordato per il genocidio del 1994, ma per la difesa del suo ecosistema. La prova che sta avendo successo sono i nuovi lodge che vengono inaugurati nei suoi parchi. Come il Kwitonda (singita.com, foto a lato), nel Volcanoes National Park, base ideale per andare a osservare i gorilla nel loro habitat naturale. Esperienza che da sola vale il viaggio.
Lo Stato degli Usa compie 200 anni e li festeggia con una serie di eventi che spaziano dai concerti alle parate
(maine200.org). Tappe d’obbligo durante l’on the road in Maine: la città di Portland, soprattutto nei weekend quando va in scena il mercato di artigianato più grande degli Usa
(portlandsaturday market.com), e il parco nazionale di Acadia (nps.gov), soprattutto in autunno quando si accende con il foliage. L’isola delle donne. Rihanna, che a Barbados è nata (e ci torna spesso). E Mia Mottley, primo ministro che ha deciso che il 2020 sarà l’Anno delle tradizioni bajane. Quindi, oltre al mitico Crop Over Festival di luglio, per 12 mesi l’isola sarà un florilegio di eventi (visitbarbados.org). Tra un party e l’altro, relax sulle spiagge (vedi Sandy Lane, nella foto a sinistra).
Moderno e antico convivono nella capitale cinese. La modernità si sperimenta appena atterrati: a Pechino è stato inaugurato l’aeroporto più grande al mondo. Il suo volto antico si assapora nella Città Proibita, dove a breve verranno aperti per la prima volta al pubblico i 27 padiglioni del Qianlong Garden (wmf.org). Trionfo di trompe-l’oeil e materiali preziosi, li ha fatti costruire a fine Settecento l’imperatore Qianlong come buen retiro. Suo, ma tra poco anche nostro.