Maternità, ultima chiamata
Un ripensamento, un’evoluzione, voglia di ciliegina sulla torta? Chi può dirlo, ma sono molte le mamme “last minute”, quelle con un’improvvisa (e tardiva) voglia di sala parto. Auguri!
il bello di cambiare idea
Aveva ripetuto trecento volte che senza figli stava benissimo. Che i bambini sono un legame, un limite («Sei responsabile di altre vite, è faticoso», diceva nel 2014 a Esquire) è tutto ok anche senza. Aveva difeso le donne che decidono di non diventare madri, childless o childfree. Poi - sorpresa - a 47 anni e “in pensione” da Hollywood dopo il matrimonio con Benji Madden, la bionda Cameron Diaz si è aggiunta alla lista delle mamme last minute. A Capodanno ha comunicato la nascita della sua bimba, dopo una gravidanza pressoché segreta: “Felice anno nuovo dai Maddens!” ha scritto su Instagram. “Siamo così fortunati e grati di iniziare questo nuovo decennio annunciando la nascita di nostra figlia, Raddix Madden. Ha catturato i nostri cuori e completato la nostra famiglia”. Non ci saranno altre info. “Sentiamo il forte istinto di proteggere la privacy della nostra piccola. Quindi non pubblicheremo foto o altri dettagli, a parte il fatto che è davvero carina!”.
PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
Cameron non è la sola ad aver avuto un ripensamento tardivo. Chloë Sevigny, 45 anni, ha scelto di rendere pubblica la sua maternità facendosi paparazzare con il pancione per le strade della Grande Mela insieme con il compagno Sinisa Mackovic. Il pettegolissimo sito TMZ la definisce crudelmente una gravidanza “geriatrica” e le fa le pulci, scovando un’intervista del 2000 quando, candidata agli Oscar per Boys Don’t Cry, sosteneva in maniera un po’ perentoria che il suo aspetto quasi da ragazzina era dovuto alla non-maternità: «Credo che lo stress causato da un bambino invecchi le donne, soprattutto quando diventano madri intorno ai trent’anni e non a 20». E a 45 invece? Una bella inversione di rotta. Forse perché a un certo punto scatta il timer dell’ora o mai più. Nel 2017, a cinquant’anni, Janet Jackson ha avuto Eissa, e pochi
mesi dopo si è separata dal marito Wissam Al Mana. Il 3 gennaio scorso (compleanno del piccolo) ha scritto sui social: “Dio mi ha benedetto a cinquant’anni con il dono più grande di tutti”. Segue il suo esempio Ramona Badescu (51 il 29 novembre scorso) da tempo lontana dallo showbiz, che aveva crioconservato gli ovuli ma ha rivelato un’inattesa gravidanza naturale. Eleonora Daniele, 43 anni, conduttrice di Raiuno, avrà presto una bimba e la chiamerà Carlotta, ha raccontato a Domenica In. Ha sempre voluto una famiglia e dopo il matrimonio non ha perso tempo: l’orologio biologico è inesorabile. Dice: «La realizzazione di una donna passa anche attraverso la maternità ed era un tassello che volevo mettere nella mia vita». Questa voglia di non perdere l’ultimo treno ha contagiato anche la cantante Natalie Imbruglia, divorziata e single, che lo scorso ottobre, a 44 anni, ha dato il benvenuto a Max Valentine, nato con la fecondazione in vitro. Non ha un padre, ma un donatore di seme che resterà sconosciuto. Su Instagram ha scritto: “Sto impazzendo di gioia”.
L’ETÀ DEL DUBBIO
A fronte di tanta felicità, crescono gli strumenti legali e scientifici per ottenerla: stimolazione ormonale, congelamento degli ovuli, fecondazione artificiale, maternità surrogata. Ma la tecnologia asseconda una forma di onnipotenza narcisistica che ha una componente illusoria: l’idea di poter prolungare il tempo del dubbio, in cui non dici né sì né no all’idea di un figlio. La pensa così Elena Rosci, psicologa e psicoterapeuta dell’Istituto Minotauro di Milano e autrice del famoso Mamme acrobate: «La crisi del ruolo sociale della madre ha come risultato una schiacciante denatalità. Non sarebbe meglio adattare il mondo in cui viviamo ai tempi della biologia femminile e non il contrario?». Però i famosi offrono un modello attraente, in teoria la quadratura del cerchio: prima la carriera, il successo - se possibile - poi i figli, per avere anche la ciliegina sulla torta. «È quando si fanno i bilanci che le convinzioni cambiano, le scelte si capovolgono», dice la psicologa e terapeuta di coppia Andrea Bonior. «La scienza ha regalato molte possibilità in più, ma ha i suoi limiti, anche se ha spostato in avanti l’asticella. Arriva il momento del “sì o no”, e spesso, vince il richiamo profondo, antico, irresistibile scritto nel nostro Dna. Perché rinunciare?». Cameron Diaz, ex orgogliosa childfree l’ha ascoltato e ha preso un biglietto al volo per la sala parto.