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Hollywood va sul sicuro (e punta sul riciclo)

Il 2020 è l’anno dei grandi remake. Che non risparmian­o proprio nessuno, dalla fantascien­za ai musical, fino a Steven Spielberg

- Di federica presutto

soggetto che vince non si cambia

Mancanza di creatività, umile omaggio ai grandi classici del passato o mera ingordigia d’incassi che si nutre di storie di sicuro successo? Qualunque sia il motivo, Hollywood non si è mai presentata nelle sale cinematogr­afiche con così tanti remake. Quest’anno, la filosofia dell’usato sicuro coinvolge una lista di film sorprenden­temente lunga e sfoggia firme di registi di prim’ordine

(da Steven Spielberg a Robert Zemeckis, senza dimenticar­e Denis Villeneuve e Kenneth Branagh).

DONNE, STREGHE E DUNE

Tutto questo buttarsi in massa sui remake, alla fine, è giustifica­to dai risultati, anche artistici. Prendiamo il Piccole donne di Greta Gerwig nelle sale in questi giorni. L’ennesimo riadattame­nto cinematogr­afico dell’immarcesci­bile romanzo-icona per teenager di Louisa May Alcott sta andando alla grande, nell’entusiasmo unanime di pubblico e critica. Bisogna aspettare il 26 marzo per vedere se avrà la stessa accoglienz­a Mulan, rivisitazi­one in salsa live action del cartoon Disney del 1998. Per ora, la liaison con Piccole donne è sull’onda del girl power: tutti e due sono diretti da donne (Mulan è firmato dalla neozelande­se Niki Caro) ed entrambi ruotano attorno a ragazze toste. Rimanendo in tema, “Tremate, tremate le streghe son tornate” potrebbe essere lo slogan di Chi ha paura delle streghe? remake dell’omonimo film di Nicolas Roeg del 1990. La nuova versione (che vedremo in autunno) comprende nel cast Anne Hathaway (nell’originale c’era Anjelica Huston)

e promette di essere “visivament­e innovativa”. Visto che il regista è il mago degli effetti speciali Robert Zemeckis, che ha scritto la sceneggiat­ura con quel visionario di Guillermo del Toro, c’è da scommetter­e che manterrà la parola. Gli amanti della sci-fi possono gioire anche grazie al remake di Dune firmato da Denis Villeneuve. Nelle sale entro fine anno, vanta un cast che spazia da Timothée Chalamet a Josh Brolin, da Stellan Skarsgård a Zendaya. Sfida insidiosa per il regista canadese (che si è già cimentato con storie di fantascien­za in Arrival e Blade Runner 2049), perché lo stralunato Dune firmato da David Lynch, interpreta­to da Kyle MacLachlan, Silvana Mangano e Sting uscito nel 1984 è uno strakult.

GIARDINI, FORESTE E FIUMI

Dalla sci fi all’horror il passo è breve. In primavera arriva L’uomo invisibile, riedizione di una pellicola datata 1933. Il nuovo The Invisible Man con Elisabeth Moss, diretto dal rodato regista di pellicole di paura Leigh Whannell (suoi vari capitoli di Saw e Insidious), ha il vantaggio di poter stupire con tecnologie che quasi 100 anni fa, quando è uscito l’originale, erano impensabil­i. Sfoggio di effettoni anche per Dolittle, in uscita il 30 gennaio. A onor del vero, questo non è un remake della saga Il dottor Dolittle interpreta­ta da Eddie Murphy e uscita a fine anni 90, ma una versione fedele dei romanzi per bambini dello scrittore britannico Hugh Lofting. Dove l’avventuros­o dottore ha il volto di Robert Downey Jr. E se Dolittle ha un feeling con gli animali, John Thornton non è da meno. Interpreta­to da Harrison Ford, è il protagonis­ta, insieme al cane Buck, del nuovo Il richiamo della foresta (in uscita il 20 febbraio), quarto adattament­o cinematogr­afico del romanzo di Jack London. La prossima primavera, il cuore dello spettatore batte forte anche grazie a Il giardino segreto, rifaciment­o con Colin Firth del film dallo stesso titolo diretto da Agnieszka Holland nel 1993. Mentre l’autunno di tingerà di giallo con Assassinio sul Nilo nella versione di Kenneth Branagh (remake della pellicola del 1978 con Peter Ustinov, Mia Farrow e Bette Davis). Il flirt tra Branagh e Agatha Christie è iniziato tre anni fa, quando il regista e attore inglese ha già vestito i panni di Hercule Poirot in Assassinio sull’Orient Express. Ultimo ma non ultimo, il blockbuste­rone che ci metterà sotto l’albero di Natale Steven Spielberg. Per la prima volta in carriera, il re Mida di Hollywood si cimenta in un musical. Non uno qualunque, ma West Side Story, già portato sullo schermo nel 1961 da Jerome Robbins e Robert Wise, interpreta­to da Natalie Wood e premiato con ben 10 Oscar. A proposito di sfide.

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West Side Story
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Mulan
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Dolittle
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Il giardino segreto
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L’uomo invisibile
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