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Halsey: come picchia il pop

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La storia del pop è piena di bad girls che riescono a venire fuori da situazioni complicate grazie a una canzone. Ashley Nicolette Frangipane, in arte Halsey, nata nel 1994 in una cittadina del New Jersey, è una di queste: adolescenz­a difficile, una fuga da casa e un tentativo di suicidio a 17 anni (soffre di disturbo bipolare). Poi però è arrivata la musica. «Ho pubblicato il mio primo album, Badlands, nel 2015. Nel 2019 avevo già girato il mondo dieci volte, portandomi a casa due delle quindici più grandi hit del decennio», ha scritto sui social il primo gennaio 2020 (parlando di cifre, Without Me ha superato il miliardo di stream globali).

Il segreto del suo successo? Canzoni che sono come rasoiate, con testi che raccontano una vita in bilico, caotica, ma piena di energia. Una ricetta che ritroviamo anche in Manic, il suo terzo disco uscito il 17 gennaio. «Non sei nemmeno la metà dell’uomo che credi di essere / Non puoi riempire il buco dentro di te con soldi, ragazze e auto di lusso / E io sono così felice di non aver avuto un bambino con te»: ipse dixit nel singolo You Should Be Sad (probabilme­nte indirizzat­o all’ex fidanzato, il rapper G-Eazy). Sedici brani in tutto, con collaboraz­ioni di alto livello (Alanis Morissette!) e un sound pop che si lascia contaminar­e dall’hip hop, dal country e dal rock. Dal vivo il 13 febbraio al Mediolanum Forum di Milano (@iamhalsey).

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