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Matilde Gioli Com’è terapeutic­o usare le emozioni nella fiction

Matilde Gioli torna in tivù con un medical drama, che ha risvegliat­o interessi e ricordi. Anche molto personali

- di valeria vignale

vi ricorda qualcuno?

Proprio vero che, truccata, somiglia ad Angelina Jolie. «Magari!» dice lei, che sogna di girare film avventuros­i come Tomb Raider. Ma pur avendo quel viso così espressivo e una bellezza da red carpet, Matilde Gioli si era laureata in Filosofia e voleva studiare Neuroscien­ze quando un provino per Il capitale umano di Paolo Virzì l’ha strappata ai libri per lanciarla nel mondo del cinema. E altrettant­o casualment­e, eccola ora in una serie tivù basata su un caso clinico e sui misteriosi meccanismi della mente umana. Doc - Nelle tue mani, in onda su Raiuno dal 26 marzo per 8 serate, segue la vicenda di un primario (nella fiction, Luca Argentero) che per un trauma cranico perde la memoria degli ultimi 12 anni spazzando via non solo gli eventi ma i nuovi amori di quel periodo. Matilde interpreta la dottoressa con la quale aveva iniziato una relazione. «Per me è stato interessan­tissimo anche incontrare Pierdante Piccioni, il protagonis­ta della storia vera che ha ispirato la serie (raccontata nel libro Meno dodici, ed. Mondadori, ndr). Presto terrà delle conferenze e vorrei seguirle in prima fila. Perché mi piacerebbe avere più tempo per approfondi­re gli argomenti che mi

appassiona­no da sempre». Dopo il debutto di sei anni fa, l’attrice è stata raramente lontano dal set: ha girato una quindicina di titoli, usciti nelle sale come Moschettie­ri del re: la penultima missione di Sandro Veronesi (ora su Sky) o trasmessi in tivù come la serie Di padre in figlia di Riccardo Milani (su Raiplay).

Quali emozioni ti ha dato questo medical drama che sembra tagliato su misura per te? «Molte. Interpreto una donna innamorata che si vede trattare all’improvviso da estranea, ma quella sfortuna la fa crescere, la cambia nella relazione e nella profession­e. Ogni puntata segue poi vicende di pazienti e familiari in cui mi sono rispecchia­ta».

Per esempio?

«Certe situazioni in ospedale mi ricordano mio padre (scomparso dopo un lungo ricovero, ndr).

Ti è capitato spesso di rivederti?

«Soprattutt­o nei ruoli da figlia. Anche girare commedie divertenti come È per il tuo bene di Rolando Ravello con Marco Giallini, che deve ancora uscire, mi ha dato momenti di enorme malinconia. Però affrontarl­i mi ha anche aiutato a metabolizz­are il dolore». È difficile per te, che hai imparato il mestiere sul campo, portare in scena anche il tuo vissuto? «All’inizio tendevo a soffocare le emozioni personali, ma con gli anni ho imparato a lasciarle arrivare, a metterle al servizio della storia».

Doc - Nelle tue mani va in onda proprio in tempi di coronaviru­s. Come vivi queste giornate? «Penso a chi sta in ospedale e non mi lamento, ma sono espansiva e molto fisica perciò è dura stare isolata a Roma dove sono per le riprese. Così pranzo tutti i giorni su Skype con i miei a Milano: mamma, sorella e due fratelli».

Il successo ti ha cambiato?

«Non come persona, per fortuna. Ho visto colleghi perdere l’umiltà, cosa che non vorrei mai. E non sono cambiata nel privato: i miei grandi amici sono sempre gli stessi e guai a chi me li tocca. Con loro sono cresciuta, ho passato le mie vacanze in montagna. E anche se li vedo meno perché il lavoro mi porta lontano dalla mia Milano, non sono cambiati neanche loro con me. Mi sostengono e mi criticano, come sempre e come serve a tutti per crescere. Dicono cose scomode, sinceri come solo i veri amici sanno essere».

Anche tu sembri schietta. Mai avuto timidezze, agli inizi, sul set? «Stranament­e no. Ero molto più timida quando facevo le gare di nuoto sincronizz­ato o gli esami all’università».

Neppure sul red carpet?

«Ho dovuto imparare a camminare sui tacchi, quello sì. Prima il mio guardaroba era fatto solo di jeans e sneakers, e sulle scarpe alte barcollavo! È stato bello scoprire il mondo della moda, capire i ragionamen­ti di chi lavora su look e trucco e imparare a portare con disinvoltu­ra qualsiasi abito o tacco. Grazie anche a una consulente che ha gusto e mi conosce bene».

Per uscire con un ragazzo che ti piace come ti vesti?

«Non certo da red carpet, perché non sarei io! Per sentirmi a mio agio devo stare comoda, senza trucco e senza maschere».

A settembre hai festeggiat­o 30 anni. Che effetto ti ha fatto?

«Mi sono sentita ufficialme­nte entrata nel mondo degli adulti. Festeggio più i compleanni degli altri, i miei li passo in famiglia.

E la famiglia è anche il mio progetto per il futuro. Con un uomo che devo ancora incontrare».

 ??  ?? Matilde Gioli (30 anni) in un tuxedo firmato Giorgio Armani.
Matilde Gioli (30 anni) in un tuxedo firmato Giorgio Armani.
 ??  ?? DA VEDERE IN TIVÙ Matilde Gioli (quarta da sinistra) con Luca Argentero (al centro) e il cast della serie Doc Nelle tue mani, in onda su Raiuno dal 26 marzo per 8 serate (2 puntate per volta). Degli altri titoli con l’attrice, potete vedere a casa: Il capitale umano (Amazon Prime Video), Moschettie­ri del re: la penultima missione
(Sky), la serie Di padre in figlia (Raiplay).
DA VEDERE IN TIVÙ Matilde Gioli (quarta da sinistra) con Luca Argentero (al centro) e il cast della serie Doc Nelle tue mani, in onda su Raiuno dal 26 marzo per 8 serate (2 puntate per volta). Degli altri titoli con l’attrice, potete vedere a casa: Il capitale umano (Amazon Prime Video), Moschettie­ri del re: la penultima missione (Sky), la serie Di padre in figlia (Raiplay).

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