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Ana de Armas

L’ATTRICE PIÙ ATTESA DEL 2020, TRA BEN AFFLECK E JAMES BOND

- di valeria vignale

una diva in progress

E ora, dopo Hollywood, ha sedotto anche Ben Affleck. O forse bisognereb­be dire il contrario, forse è la mecca del cinema – insieme a Ben-Batman, attore e regista da Oscar paparazzat­o insieme a lei – ad avere visto e preso la sua nuova stella.

Ana de Armas, 31enne cubana di abbagliant­e bellezza, lanciata tre anni fa da Blade Runner 2049

con Ryan Gosling e candidata agli ultimi Golden Globe per il thriller Cena con delitto - Knives Out,

non è ancora il volto che tutti riconosceb­bero al volo, una come Scarlett Johansson o Natalie Portman. Quel punto di svolta e di visibilità l’avrebbe raggiunto proprio in questo 2020 se il coronaviru­s non avesse fermato il mondo e, perciò, anche l’uscita al cinema di uno dei film più attesi dell’anno, nonché scalino cruciale della sua ascesa: No Time To Die, 25esimo capitolo della saga di James Bond firmato da Cary Fukunaga (il creatore di True Detective). Bisognerà aspettare il 12 novembre per vederla nel ruolo di una Bond Girl “post metoo” che non sarà lì a fare la bella statuina, ma a regalare humor allo 007 Daniel Craig. Il personaggi­o le è stato cucito addosso da una delle migliori penne femminili e femministe dello showbiz, Phoebe Waller-Bridge, autrice-attrice della serie Fleabag,

premiata per aver raccontato con ironia la vita sentimenta­l-sessuale di una trentenne londinese.

BOND CON HUMOR

D’altronde l’attrice venuta da Cuba non è una che accetta qualunque ruolo pur di stare a Hollywood. «Non avrei girato questo film solo per stare nella saga di Bond e oltretutto nei panni della Bond Girl non mi ci vedevo affatto» ha raccontato lei, non certo per snobismo ma perché a L’Avana, dov’è cresciuta in una famiglia umile e con tante difficoltà economiche, aveva fin da ragazzina il sogno di recitare da profession­ista. «Ho lavorato tanto per costruirmi questa carriera e quindi scelgo con cura i film e i ruoli che mi convincono e mi fanno crescere». Consapevol­e del suo fascino, evita come la peste il cliché della bellezza latina. Stava per rifiutare anche un thriller dal cast stellare come Cena con delitto - Knives Out di Rian Johnson, successo dei box office natalizi (ora su alcune piattaform­e, come Rakuten, Sky e Chili) perché il suo personaggi­o era descritto nella sceneggiat­ura come “badante latina, bella”, e ha firmato solo dopo aver capito che aveva ben altre sfumature. E proprio su quel set ha guadagnato l’ammirazion­e di grandi attori come lo stesso Daniel Craig o Christophe­r Plummer (di cui interpreta, appunto, l’affezionat­a badante sospettata del delitto). Jamie Lee Curtis, che non l’aveva mai sentita nominare, ha scritto a Steven Spielberg spendendos­i in lodi sperticate: “Diventerà come Sophia Loren, uno di quei rari fenomeni che hanno successo in tutto il mondo. Ha profondità

e delicatezz­a, oltre a essere strepitosa­mente bella, e la fierezza e tenacia della ragazza cubana che vuole farcela”. Forse proprio per questo è stata scelta dal regista Andrew Dominik, a sorpresa, per interpreta­re un’altra icona del cinema mondiale, Marilyn Monroe, nel film Blonde, tratto dalla biografia romanzata di Joyce Carol Oates (edita in Italia da Bompiani). L’uscita è attesa quest’anno, virus permettend­o.

LA “BABY SPICE” DI CUBA

Cresciuta in una famiglia molto umile, fin da bambina Ana voleva cantare e recitare ma, più che sognare Hollywood, pensava di poter volare un giorno in Spagna, grazie ai nonni originari di lì e alla sua doppia nazionalit­à. «Per me l’America era quella che vedevo nei film, con gli aeroplani e le ville dei ricchi o con le gang che rapinavano banche. Era un posto irreale come lo sono le principess­e delle favole» ha raccontato. «Il mio punto di riferiment­o erano invece gli attori cubani perché loro interpreta­vano la mia di realtà, fatta di gente che scappa sulle barche, che strilla o ammazza i maiali». A 13 anni i suoi accettano di iscriverla alla Scuola

di teatro della capitale e, per arrivarci ogni giorno dalla periferia, Ana ferma le auto che fanno da taxi popolare. In quegli anni fa anche la Baby Spice in una cover band amatoriale delle Spice Girls, cantando Wannabe senza comprender­ne le parole: «Le ho capite risentendo­la per caso alla radio, di recente». A 16 anni gira il suo primo film, Una rosa de Francia dello spagnolo Manuel Gutiérrez Aragón. A 19 si trasferisc­e in Spagna, grazie alla doppia nazionalit­à. «Sembrerà strano ma quello che più mi ha fatto impazzire della mia nuova vita è stato il cibo. Io adoro mangiare, vado pazza anche per i fagioli, ma essendo cresciuta senza caramelle mi buttavo su tutti i tipi di dolci» ha detto in un’intervista tv a James Corden. «E non parliamo del cibo in scatola: mai visto prima, esotico!».

DA RYAN A BEN

Nel 2007 diventa una celebrità con la soap opera El Internado, popolariss­ima fino al 2010. A 23 anni sposa l’attore Marc Clotet (da cui si separa due anni dopo) e a 25 vola a Los Angeles per imparare l’inglese e, stavolta sì, con l’idea di provarci a Hollywood. «All’inizio non capivo una parola ma ho imparato l’inglese in pochi mesi. Quando mi chiedono: “Come hai fatto così velocement­e?”, rispondo che non avevo scelta, per me non esiste un piano B: esiste solo quello che voglio, senza ripieghi». Risultato: gira Hands of Stone con Robert De Niro e Knock Knock con Keanu Reeves, prima di svoltare con Blade Runner 2049. Ma ancora oggi non è Hollywood il suo mito. «Mi ha dato cose incredibil­i, certo. Recitare è la mia passione ma non posso vivere solo di quello e non amo essere sempre sotto i riflettori. Mi piace parlare di tante cose, di arte ma anche di bambini o animali». Ovviamente non del nuovo amore sbocciato sul set: con Ben Affleck ha girato Deep Water, un giallo a sfondo erotico tratto dall’omonimo libro di Patricia Highsmith, uscito negli Usa lo scorso novembre e forse presto sulle piattaform­e tv. Prima che la loro storia venisse a galla, e i due fossero paparazzat­i prima a Cuba poi a Los Angeles, gli esperti parlavano di una chimica molto forte tra i due protagonis­ti. E Affleck lodava Ana in pubblico: «Ha un infinito talento».

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Ana è stata lanciata a Hollywood da Blade Runner 2049
31 ANNI E FASCINO AL TOP Ana è stata lanciata a Hollywood da Blade Runner 2049
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CON BEN AFFLECK (47) a fine marzo
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No Time To Die di Cary Fukunaga: in uscita il 12 novembre, è il 25esimo capitolo della saga di James Bond. Sotto, con Ryan Gosling in Blade Runner 2049. In basso, con Daniel Craig in Cena con delitto Knives Out (sulle piattaform­e Rakuten, Sky e Chili).
I FILM DI ANA DE ARMAS A sinistra, l’attrice in No Time To Die di Cary Fukunaga: in uscita il 12 novembre, è il 25esimo capitolo della saga di James Bond. Sotto, con Ryan Gosling in Blade Runner 2049. In basso, con Daniel Craig in Cena con delitto Knives Out (sulle piattaform­e Rakuten, Sky e Chili).
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