Senza baci né strette di mano, il ciao si fa creativo
Ringo Starr:
Scovare un bel modo per salutarsi, fisicamente lontani ma vicini col cuore: sembra una cosa da poco, invece è un dilemma. Dal tocco col piede al Namastè, ecco che cosa possiamo provare
la sicurezza innanzitutto
In Cina si usa il “Wuhan shake”, che non è un ballo ma un breve contatto tra scarpe, anche se gli altoparlanti suggeriscono alla popolazione il più tradizionale gesto del gong-shou (un pugno nel palmo opposto). Il presidente della Tanzania John Magufuli ha usato i piedi per salutare l’esponente dell’opposizione Maalim Seif Sharif Hamad e ha condiviso l’immagine sui social. Da noi ci hanno provato, divertendosi un sacco, Junior Cally (cantante) e Michele Wad Caporosso (deejay).
La Royal Family ha optato per tocchi di gomito (Harry e il cantante Craig David), inchini all’orientale (principe Carlo) e mano sul cuore (Camilla). L’attore bollywoodiano Anupam Kher ha raccomandato su Twitter il Namastè (a mani giunte e con le dita all’insù), decisamente igienico. È molto elegante, assicura Leopoldina Pallotta della Torre, esperta di comportamenti sociali (ha scritto Non è per snobLezioni di bon ton per un mondo più gentile pubblicato da Mondadori), oltre a offrire una soluzione. Viste le previsioni sulla durata dell’epidemia, nascerà un nuovo bon ton? Ora che possiamo incontrarli, come saluteremo gli amici? Senza mascherina, la gomitata gentile, alternativa alla stretta di mano, non è poi così sicura, sostengono gli scienziati, perché avvicina più del dovuto. Idem per il footshake. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha sentito il bisogno di scrivere il suo decalogo dal punto di vista medico. Darsi la mano, abbracciarsi, è rischioso, lo sappiamo. Baciare fa rima con contagiare. La dottoressa Sylvie Briand dell’OMS ha approvato una serie di saluti creativi. Poi è arrivata una pubblicazione della NUS Yong Loo Lin School of Medicine, The COVID-19 Chronicles, che contiene illustrazioni educative con i consigli di Dale Fisher, presidente del Global Outbreak Alert & Response Network. Insomma, per un dettaglio apparentemente marginale (ma non è vero) si è mobilitato mezzo mondo. Lo psicologo Gabriele Greco spiega che un “ciao” non è un semplice
saluto: «Dimentichiamo troppo spesso la forza della comunicazione non verbale e oggi, che non possiamo utilizzare determinati gesti, ci rendiamo conto di quanto siano importanti».
UNA DRITTA DALLE UNIVERSITÀ
Per Leopoldina Pallotta della Torre «viviamo un momento drammatico eppure rivoluzionario. Le regole cambiano, l’obiettivo è sempre quello di fare la cosa giusta, però non si tratta più di come ricevere, di quale coltello usare per il pesce o di come mangiare gli asparagi…». Già, proprio così. Qualcuno ha riflettuto sul tema trovando ispirazione nel “dilemma del porcospino” raccontato dal filosofo Arthur Schopenhauer. Come stare vicini e scaldarsi senza pungersi? Traduzione per l’Era Covid: come salutarsi senza contagiarsi? Difficile fare a meno del contatto fisico ma bisogna pur provare. Perciò Angelo Monoriti, avvocato e docente di Negoziazione alla Luiss “Guido Carli” e gli studenti di sei università (La Sapienza, Roma Tre, Accademia delle Belle Arti di Bologna, Macerata, Roma, e Conservatorio di Sassari) stanno facendo girare con successo il video del progetto Salutiamoci bene (corto animato + tutorial). Due persone, una di fronte all’altra, a distanza, si guardano negli occhi come nei brindisi portando in avanti il braccio e il palmo della mano destra per poi avvicinarlo al cuore, rivolto verso l’altro. Slogan: “Ti vedo, ti sento, ci sono, iosonoporcospino”. Non somiglierà un po’ al benvenuto di Star Trek alle specie aliene? Piacerà alla gente? «La legge potrà anche dire “state a un metro di distanza, a due, a tre”» spiega Monoriti, «ma l’obbligo
Il cantante dei Pinguini Tattici Nucleari, Riccardo Zanotti, racconta come ha vissuto il virus la band di «Ci sentivamo di poter volare e intanto il mondo si stava fermando»
orgoglio bergamasco
Nonostante il Covid, i concerti annullati, la solitudine e la paura, Riccardo Zanotti, cantante e autore dei Pinguini Tattici Nucleari non perde la voglia di scherzare. Lì dove sono loro, in provincia di Bergamo, i sei ragazzi della band di Ringo Starr l’hanno annusata da vicino, la pandemia. Ma ora c’è voglia di andare oltre. Nella nostra intervista Riccardo esordisce con un detto che dalle sue parti è stato preso come un impegno sacro: «Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto di necessità virtù». Il cantante si riferisce al video di Ridere, singolo estratto dal disco di platino Fuori