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Dove eravamo rimasti?

Tra gli effetti collateral­i del lockdown c’è stata la fuga dai set televisivi. Chi ha fatto in tempo a girare l’ultima scena, chi non ha cominciato e chi ha lasciato le cose a metà. Ma adesso in fase due...

- Di elisabetta sala

l’altra serie made in Napoli con Serena Rossi e la produzione internazio­nale Leonardo, una sorta di sequel de

I Medici con Aidan Turner. Quei set sono stati aperti e chiusi in un batter d’occhio.

NETFLIX, LA RIPARTENZA

Stop forzato anche per tutte le produzioni Netflix costretta, come altre piattaform­e, a trasmetter­e le serie straniere - vedi Hollywood - senza doppiaggio. Ora però il colosso california­no pigia sull’accelerato­re e affronta la fase 2 con un titolo italiano nuovo di zecca: dal 10 giugno verrà rilasciata Curon, che prende il titolo da Curon Venosta, il paesino dell’Alto Adige in cui giace un campanile sommerso dalle acque del lago Resia. Location inquietant­e quanto la trama - una donna scomparsa, i due figli che iniziano le ricerche e si imbattono in antiche leggende - protagonis­te Valeria Bilello e Anna Ferzetti. Agli utimi ritocchi di post produzione la terza serie di Baby e di Suburra: quest’ultima, dopo il debutto autunnale, chiuderà i battenti per sempre. È andata peggio a Stranger Things, set chiuso a marzo e ora chissà, e a Zero di Antonio Dikele Distefano, prima serie con un cast di attori neri italiani (girata a Milano, quindi zona incandesce­nte). Sono andati sul set, si sono stretti la mano (ricordate? ci si salutava così, prima) e hanno ripreso mestamente la strada di casa. Gesto di conforto per tutte le maestranze, Netflix ha istituito un fondo globale da 150 milioni di dollari a supporto di tutti i suoi lavoratori.

AL GRAN FINALE

“Gireremo Gomorra tra luglio e settembre” ha rivelato a Deadline il produttore Riccardo Tozzi. “E sarà una cosa grandiosa: crepuscola­re, dark, emozionant­e”. Questo sarà il capitolo finale, quello col ritorno di Marco D’Amore (che dirigerà anche 5 episodi) e tutti i fili che si annodano. Per assaporarl­a meglio, dice Tozzi, è indispensa­bile vedere il film di D’Amore Ciro l’immortale “un ponte tra la quarta e la quinta serie”. Poi, per consolarci della perdita, il produttore italiano più prolifico di serie di successo annuncia una probabile seconda stagione di Summertime mentre è in preparazio­ne la versione italiana dello strappacuo­re This is Us, dal titolo Noi. Niente lieto fine per i telefilm Fox: ci rimarrà il dubbio su come avrebbe potuto finire Empire, mentre i camici bianchi di Grey’s Anatomy gireranno il finale della 16ª stagione appena possibile. Dovranno pure ricomprars­i molti attrezzi, donati nei mesi scorsi a medici più veri e più in affanno di loro. Chi invece non si muove è la Regina Elisabetta: le riprese della quarta stagione di The Crown sono finite prima della pandemia, ci si vede in autunno. Pure il virus si inchina davanti a Her Majesty.

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