FIRENZE SI RIPRENDE I SUOI SPAZI (NEL NOME DELL’ARTE)
Atelier, showroom, mostre, bistrot e anche sale d’incisione, produzione di cartoon e scuole di moda: il capoluogo toscano ha un nuovo centro di gravità, che ruota attorno al titanico recupero di un gioiello di archeologia industriale
Sta a Firenze come Hyde Park a Londra. È il parco delle Cascine, ex tenuta di caccia dei Medici che nel tempo ha coltivato un io dinamico: oggi le palazzine rococò e le vecchie fabbriche sono i territori dei nuovi maker, gli incubatori per sperimentazioni artistiche e start up. Un vero e proprio hub del rinascimento artistico e culturale della città.
UN PARCO PER TUTTI
Da Santa Maria Novella, due fermate di T1 e sono nel viale degli Olmi che percorro a ritmo aerobico per stare al passo con i tanti jogger. A destra, Visarno (visarnoarena.it), ex ippodromo diventato location di concerti; a sinistra Le Pavoniere (lepavoniere. it), villa con tempietti neoclassici e una grande piscina pubblica. Sullo sfondo, il vociare del mercato settimanale (martedì dalle 8 alle 14): un km di bancarelle con cibi doc, artigianato e abiti vintage. Si fa yoga nel prato davanti alla Palazzina Reale, sede dell’Università di Agraria, ma le nuove Cascine iniziano alle Antiche Scuderie Granducali, sede del Parc
(Performing Arts Research Centre, parcfirenze.net), centro dedicato alla sperimentazione artistica. L’annesso Parc Bistrò (parcbistro. eu) di sera ospita gruppi musicali emergenti; mentre la domenica è consacrato al brunch.
DALLA MODA AI CARTOON
Mentre sbircio tra le ultime case coloniche, la Manifattura Tabacchi (manifatturatabacchi.com) appare in tutta la sua monumentalità: una città nella città con tanto di edifici, strade e piazze.
Porta la firma di Pier Luigi Nervi, prima archistar italiana, quest’opera titanica che, nel 1940, costò la bellezza di 23 milioni di lire: un impianto industriale all’avanguardia, che comprendeva spazi come le “sale di maternità per le maestranze femminili”. Dopo quasi vent’anni di abbandono è un simbolo di sapiente recupero urbanistico, roccaforte di arti, artigianato, saperi & sapori con spazi di coworking, aree verdi, laboratori, atelier, teatro, birrificio, ristorante e un hotel negli ex magazzini del tabacco. E la sua multifunzionalità non finisce qui. Supero l’ingresso imponente e, dai loro outfit ricercati, riconosco gli studenti di Polimoda (polimoda. com), fashion school frequentata da 800 ragazzi di 70 nazionalità. Attraverso un colonnato e salgo uno scalone, due perfette icone dello stile Art Déco, ma la scena cambia nel salone pieno di computer che è il quartier generale di Doghead Animation (doghead animation.com), network di produzione di cartoni animati. In un anno ha già realizzato 500 minuti di animazione, fra cui la clip La Luna e la Gatta di Takagi & Ketra.
SHOPPING D’AUTORE
L’ex magazzino delle sigarette, invece, ora è un vibrante concept space. Sulla facciata, la Fabbrica dell’Aria, una serra sperimentale ideata dal neurobiologo Stefano Mancuso per ridurre l’inquinamento
indoor. All’interno, postazioni per il coworking e il bistrot Bulli&Balene, specializzato in spritz e cicchetti. C’è la fila davanti a LoudLift, montacarichi trasformato in cabina di registrazione: il tuo file audio lo porti a casa subito su chiavetta Usb oppure lo puoi far incidere su vinile. Per chi ama il lusso fatto a mano, ecco gli atelier di Superduper Hats
(superduperhats.com, prezzi da € 270), laboratorio di cappelli in fibre naturali, e Mani del Sud
(manidel sud.it, da € 169), griffe che ha ideato il papillon-gioiello. Modernariato, giocattoli anni 50, design pop e arte contemporanea, invece, da Canificio (canificio.com), che non è solo un negozio, ma anche un laboratorio di falegnameria e lavorazione del ferro. In fondo a un corridoio scovo il laboratorio di Baba (babaceramics.com), alias Barbara Arcieri, architetto con la passione per la ceramica (da € 15).
LA MOSTRA È UNA MERAVIGLIA
L’arte e le sue sperimentazioni invadono tutti gli spazi della Manifattura: si è ricavata una micro galleria, chiamata Toast Project Space, adirittura nell’ex guardiola della portineria! Il cuore pulsante del progetto creativo, però, sono le Residenze d’Artista: vengono scelti sei giovani artisti e si chiede loro di lavorare su un tema. Quest’anno, Bekhbaatar Enkhtur dalla Mongolia, Negar Sh iraniana, Esma Ilter turca, e gli italiani Giulia Poppi, Anna Dormio e Davide D’Amelio hanno creato dipinti e installazioni sul tema della Meraviglia. E si chiama proprio
La Meraviglia, Ia mostra collettiva dove sono esposte le loro opere
(fino al 28 giugno, ingresso libero; info su manifatturatabacchi.com,
al sito si può fare anche una visita guidata virtuale della mostra). Intanto, si è aperto il bando per l’edizione 2021 di Residenze d’Artista: partirà a settembre e avrà come tema l’Armonia. Perché l’arte, a Firenze, non si ferma mai.