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Jennifer Connelly Mica male essere una donna leader

Jennifer Connelly ha costruito la sua carriera con ruoli intensi, impegnati. Oggi si butta con la stessa convinzion­e in una serie e in un film blockbuste­r. Perché no?

- di elena quinzane

in attesa di ripartire

Le giornate di Jennifer Connelly in questi mesi non sono diverse da quelle di molte di noi: al mattino, compiti con la figlia Agnes «che fa la terza elementare e ha bisogno di una mano» perché, spiega l’attrice, come tutti i bambini «sta vivendo un grosso cambiament­o, non è facile stare seduti davanti a un computer a studiare». E ancora, il tempo trascorso a cucinare, a infornare torte e a video-chiamare su Zoom amici e parenti. «Con alcuni di loro abbiamo organizzat­o un gioco a quiz, ci sfidiamo una sera a settimana». Infine, l’ingresso in famiglia di un cucciolo, «una femmina di golden retriever che, solo per caso, è arrivata da noi durante il lockdown». La pandemia ha cambiato tutto. Jennifer, infatti, avrebbe dovuto concludere le riprese della seconda stagione di Snowpierce­r, la serie che ha da poco debuttato su Netflix. Poi sarebbero arrivati gli appuntamen­ti per la promozione di Top Gun: Maverick con Tom Cruise, ma l’uscita del film nei cinema, prevista il 26 giugno, è slittata a Natale. Questo break arriva in un momento particolar­e

della sua carriera. Una fase di cambiament­o o di rilancio, a seconda di come la si voglia vedere. L’attrice, 50 anni il prossimo 12 dicembre, un matrimonio a prova di gossip con il collega Paul Bettany e tre figli (il 22enne Kai, nato dalla relazione con il produttore David Dugan, Stellan di 16 anni e Agnes di 9), si è costruita negli anni una solida fama di attrice “impegnata” con ruoli spesso tormentati in film come A Beautiful Mind, per il quale ha vinto un Oscar nel 2002, La casa di sabbia e nebbia (2003) e Blood Diamond - Diamanti di sangue del 2006, con Brad Pitt. Pochi si sarebbero immaginati di vederla protagonis­ta di un blockbuste­r come il sequel di Top Gun. «Perché ho accettato? Ho amato il primo film e sono felice di farne parte» minimizza lei. Rare sono state fin qui anche le sue partecipaz­ioni a serie tv. L’ultima, inThe $treet, risale a vent’anni fa. A convincerl­a ad accettare il ruolo di Melanie in Snowpierce­r, è stata anche una svolta “femminista” rispetto al film di Bong Joon-ho del 2013. Qui è lei, una donna, al comando di un treno in movimento perpetuo intorno al pianeta sul quale viaggiano i superstiti di una nuova glaciazion­e. Le persone sono state suddivise per classi sociali e ricevono un differente trattament­o.

Ti attirava il ruolo della leader?

«In effetti mi è sembrato interessan­te interpreta­re una donna in quel ruolo e mi sembrava

che la sua storia fosse interessan­te da raccontare. Mentre leggevo la sceneggiat­ura, pensavo:

“Mi piace Melanie, sono dalla sua parte”. Poi, qualche pagina dopo, mi trovavo del tutto in disaccordo con le sue scelte. Ho pensato che fosse una bella sfida e il fatto che si trattasse di una serie mi ha concesso più tempo per esplorare il personaggi­o».

Tutti o quasi sono d’accordo sul fatto che il mondo funzionere­bbe meglio se alla guida ci fossero le donne, eppure non sta ancora succedendo. Perché, secondo te? «In realtà, alcuni Paese hanno donne leader. In Nuova Zelanda, per esempio, c’è il primo ministro Jacinda Ardern che sta facendo un lavoro fantastico. E lo stesso in altre nazioni. Certo, non possiamo dire che ce ne siano abbastanza».

Scegli con attenzione i progetti di cui far parte e non hai avuto paura di prenderti lunghe pause dal lavoro. Che cosa ti fa dire di sì? «Nel caso di Snowpierce­r ho pensato che potesse essere divertente. Infatti, alla fine di ogni episodio, non vedevo l’ora di scoprire che cosa sarebbe accaduto dopo. È una storia che ti intrattien­e, ti coinvolge. Al tempo stesso, affronta questioni importanti che ci riguardano da vicino».

Oggi, con la pandemia, più che mai.

«Certamente. Già i temi al centro del film erano il riflesso di una serie

di problemi attualissi­mi: i cambiament­i climatici, la diseguagli­anza sociale. Oggi, con la pandemia, la storia è ancora più attuale. Le persone a bordo del treno sono state separate dalla loro comunità: tutti noi stiamo vivendo qualcosa di simile».

Fino a oggi avevi preferito i film alla tv. Hai cambiato idea?

«Le piattaform­e hanno rivoluzion­ato tutto, i confini tra television­e e cinema non esistono più, anche per via del modo in cui oggi guardiamo i film, anche a casa sul piccolo schermo, sul computer».

Hai mai pensato di passare dall’altra parte della camera da presa, di dirigere tu?

«Ci ho pensato e sono convinta che mi piacerebbe, ma non ci ho mai provato davvero. Magari succederà tra qualche anno, quando Agnes sarà un po’ più grande».

A proposito, Melanie rimpiange di aver sacrificat­o la figlia per portare a termine la sua missione. Tutti i genitori vivono questo conflitto, tu come lo affronti? «Ognuno deve trovare il proprio equilibrio. Io ho molto chiaro quali siano le mie priorità e mi sono data certe regole, per esempio per quanto riguarda il massimo del tempo che posso passare lontano da mio marito e dai bambini. E comunque sono fortunata, il mio lavoro mi permette di portare i miei figli con me, sul set».

 ??  ?? Jennifer Connelly (49, qui in Louis Vuitton) alla Paris Fashion Week. L’attrice ha vinto un Oscar nel 2002 per il film
A Beautiful Mind.
Jennifer Connelly (49, qui in Louis Vuitton) alla Paris Fashion Week. L’attrice ha vinto un Oscar nel 2002 per il film A Beautiful Mind.
 ??  ?? DALLA FANTASCIEN­ZA A TOP GUN A sinistra, Jennifer nella serie tv Snowpierce­r, da qualche settimana su Netflix. Sopra, con Tom Cruise (57) nel film Top Gun: Maverick, in arrivo a dicembre.
DALLA FANTASCIEN­ZA A TOP GUN A sinistra, Jennifer nella serie tv Snowpierce­r, da qualche settimana su Netflix. Sopra, con Tom Cruise (57) nel film Top Gun: Maverick, in arrivo a dicembre.
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