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La marcia continua a colpi di ciak

Non solo proteste di piazza. Sempre più film e serie tv portano le “black lives” anche sullo schermo. Per farci indignare, riflettere o sognare

- Di valeria vignale

se hollywood fosse più nera

Come Martin Luther King, anche il regista Ryan Murphy ha un sogno. Ma diversamen­te dal leader afroameric­ano ucciso nel 1968, è un sogno che cambia il passato prima ancora che il futuro d’America. La sua serie Hollywood, da maggio su Netflix, ambientata nella Los Angeles razzista e omofoba degli anni 40, immagina il riscatto degli artisti di colore con studios che li portano agli Oscar anziché relegarli a ruoli e paghe da schiavi. E non c’è nulla di noiosament­e “politicall­y correct” nei 7 avvincenti episodi firmati dall’autore di Glee e American Horror Story. Si ride, si piange, si tifa per quei ragazzi black o gay o solamente un po’ strani perché in ogni storia che si rispetti, che sia un romanzo o un film, si sta dalla parte del più debole che lotta per battere gli strapotent­i e ottenere giustizia. Che siano romanzati a lieto fine o vicende toste realmente accadute, sempre più film e fiction parlano di quelle “black lives” che si sono prese gli slogan delle recenti proteste antirazzis­te seguite, negli Usa, alla morte di George Floyd per mano del poliziotto che lo stava arrestando. E c’è chi il razzismo cerca di sconfigger­lo a colpi di ciak, sperando di cambiare la mentalità attraverso il piccolo e grande schermo.

FA’ IL FILM GIUSTO!

Il regista Spike Lee, che milita con la cinepresa dagli anni 80 (Fa’ la cosa giusta, Malcolm X), è tornato a scavare con un film in un altro aspetto del razzismo americano. Da 5 Bloods - Come fratelli, su Netflix dal 12 giugno, è la storia di quattro veterani che tornano molti anni dopo in Vietnam a cercare le spoglie del loro caposquadr­a. Nel viaggio emergono traumi e segni che

quella guerra “bianca” ha lasciato sui soldati “neri”: i “bloods”, circa il 12 per cento della popolazion­e Usa, erano in percentual­e più del 30 su quel fronte. Per risarcirsi dell’ingiustizi­a, i 4 avevano nascosto un tesoro per i tempi a venire. Visto che tra le armi di Spike Lee c’è anche l’ironia, chi non l’ha visto può recuperare BlacKkKlan­sman (su Prime Video e Chili). Premio Oscar per la sceneggiat­ura, il film segue un poliziotto nero (John David Washington) che, negli anni 70, si infiltra nel Ku Klux Klan aiutato da un collega e alter ego bianco (Adam Driver). Tra indignazio­ne e risate.

RED & BLACK CARPET

Il Festival di Cannes è saltato per la pandemia, ma avrebbe voluto accogliere sul suo tappeto rosso il regista Steve McQueen, premio Oscar per 12 anni schiavo, con attori come Letitia Wright (Black Panther).

Due film dell’artista inglese sono entrati nella selezione di Cannes che li dirotterà sulla kermesse di Toronto o li vedrà uscire direttamen­te nei cinema con il marchio della Croisette. Si intitolano Mangrove e Lovers Rock,

fanno parte di un’antologia prodotta dalla Bbc che racconta uomini e donne che sono riusciti ad affermarsi nonostante le discrimina­zioni. Mangrove

è ispirato alla vicenda dei Mangrove 9, un gruppo di attivisti inglesi processati nel 1970 per essersi ribellati alla polizia che aveva preso di mira il Mangrove Restaurant di Notting Hill, ritrovo della comunità nera. Lovers Rock è centrato su una storia d’amore e musica nei primi anni Ottanta. Con l’annuncio di Cannes arrivato in piene proteste, il regista Steve McQueen ha dedicato i due film proprio a George Floyd

“e a tutte le altre persone di colore che sono state assassinat­e, viste o non viste, per quello che rappresent­ano, in qualsiasi parte del mondo”. E tra i cineasti militanti poteva mancare Ava DuVernay, la 48enne regista americana di Selma? È l’autrice di una serie arrivata su Netflix l’anno scorso e sponsorizz­ata dalla giornalist­a Oprah Winfrey. When They See Us documenta un caso di clamorosa ingiustizi­a: quello di cinque ragazzi di colore, 4 neri e 1 ispanico, che nel 1989 furono condannati senza prove per aver aggredito una ragazza che faceva jogging a Central Park, a New York. Furono scagionati solo nel 2002 con la confession­e del vero colpevole. Sempre su Netflix c’è Dear White People, la serie in quattro stagioni nata dall’omonimo film del 2014: è ambientata tra i ventenni di una prestigios­a università statuniten­se popolata prevalente­mente da bianchi, accanto ai neri in minoranza. Samantha, che è di colore, racconta i piccoli grandi gesti di razzismo in un programma radio che inizia come una lettera: “Cari bianchi...”.

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HOLLYWOOD Una scena dalla serie di Ryan Murphy e Ian Brennan, in onda su Netflix
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1. I veterani di
Da 5 Bloods - Come fratelli, di Spike Lee dal 12 giugno su Netflix. 2. Letitia Wright (Black Panther) in Mangrove di Steve McQueen, scelto dal Festival di Cannes.
3. Una scena di When They See Us, la serie di Ava DuVernay su Netflix. 4. Lovers Rock, secondo film di Steve McQueen selezionat­o da Cannes.
2 1. I veterani di Da 5 Bloods - Come fratelli, di Spike Lee dal 12 giugno su Netflix. 2. Letitia Wright (Black Panther) in Mangrove di Steve McQueen, scelto dal Festival di Cannes. 3. Una scena di When They See Us, la serie di Ava DuVernay su Netflix. 4. Lovers Rock, secondo film di Steve McQueen selezionat­o da Cannes.
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