Meghan e Harry, che c’è di nuovo?
ABBIAMO LETTO L’ULTIMO BIOPIC PRO-DUCHI E, NON CONTENTE, PURE LA VERSIONE CATTIVELLA DI UNA LADY. CONCLUSIONE: TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO
Una donna intelligente, raffinata e volitiva o un’arrampicatrice sociale senza scrupoli? L’attrice americana dalle idee liberal che ha affascinato il principe Harry con la sua indipendenza e la passione per le cause sociali, oppure l’astuta manipolatrice che lo ha soggiogato approfittando della sua ingenuità? C’è tutto e il contrario di tutto nei due nuovi libri sui duchi di Sussex che stanno alimentando i pettegolezzi dell’estate.
Il più atteso? Harry and Meghan Finding Freedom (Libertà, il titolo dell’edizione italiana). Scritto dai corrispondenti reali Omid Scobie e Carolyn Durand, si basa sui racconti e le confidenze degli amici della coppia, che hanno ricevuto da loro il permesso di parlare con i due giornalisti. Sono in molti però a sospettare che dietro le quinte ci siano gli stessi (ex) reali.
Un po’ come accadde per
Diana - La vera storia nelle sue parole, la biografia non autorizzata di Andrew Morton pubblicata nel 1992. Si scoprì poi che a parlare con lo scrittore era stata proprio la principessa di Galles. Un libro pieno di rivelazioni bomba, a differenza di quello su Harry e Meghan, che forse irriterà molto la royal family, ma non sembra destinato a dar scossoni alla monarchia. Anzi, potrebbe distogliere l’attenzione dal vero scandalo, il coinvolgimento del principe Andrea nel giro di pedofilia di Jeffrey Epstein.
NASCITA DI UNA COPPIA
Finding Freedom ripercorre nei dettagli la love story tra Harry e Meghan, partendo dal loro primo appuntamento. Si scopre così che il principe aveva un account segreto su Instagram (@SpikeyMau5) con cui i due si scambiavano messaggi in codice. E che l’addestramento da royal di Meghan iniziò con un corso tenuto dalla SAS, le forze speciali, che simularono un rapimento. Lo seguono tutti i reali e nel 1974 permise alla principessa Anna di sventare un tentativo di sequestro.
Il libro è anche l’occasione per smentire molte delle notizie pubblicate dai tabloid. Non è vero che Meghan fece piangere Kate durante le prove degli abiti delle damigelle al suo matrimonio.
Ci fu solo un po’ di trambusto dovuto all’insofferenza dei più piccoli. Anche se le due sono molto diverse e non sono mai diventate amiche. Quanto all’assenza di Harry dalla caccia a Sandringham, il motivo non fu il divieto imposto da Meghan, animalista e vegana. Il principe doveva tornare a Londra per un’intervista con la BBC.
E la duchessa di Sussex è sì una salutista, ma non è vegana. Anzi, le piace cucinare il pollo arrosto.
LA VERSIONE DI LACY C
Decisamente pro Sussex, Finding Freedom descrive la nascita di una coppia royal moderna. Ha invece una visione più tradizionalista e snob Meghan and Harry - The Real Story di Lady Colin Campbell. Secondo Lady C, così viene chiamata, la regina ha acconsentito alle nozze del nipote con un’attrice solo perché pensava che le sue origini birazziali fossero un vantaggio. L’autrice fa poi notare tutti gli errori di Meghan, a partire dal mancato inchino alla sovrana all’uscita dalla cappella dopo il matrimonio. Una svista, perché Scobie e Durand rivelano che per rispetto verso la regina Elisabetta, Meghan è diventata anglicana.
LA VICENDA DELLA TIARA
«Quello che Meghan vuole, Meghan deve ottenere»: Harry lo avrebbe urlato quando alla futura moglie venne negata la tiara con smeraldo che aveva scelto per le nozze. I due libri riportano versioni differenti. Secondo Lady Campbell, la regina aveva promesso il gioiello a Eugenia (che aveva dovuto rimandare il suo matrimonio per dare la precedenza al cugino). Furono le resistenze di Angela Kelly, guardarobiera della regina, a far sbottare il principe. Secondo Scobie e Durand non è accaduto niente del genere. Anzi, a Meghan la tiara assegnata piaceva, ma commise l’errore di presentarsi senza appuntamento a Buckingham Palace per provarla con il suo parrucchiere. E non fu ricevuta. Forse è vero che, come scrive Lady C, per ogni mossa giusta i Sussex hanno fatto quattro passi falsi.
E segnato così la loro sorte da royal. Quel che certo è che su di loro non è calato il sipario. Anzi.
Li chiamano Afternators e sono pronti per le montagne russe. Sono i fan della serie bestseller After di Anna Todd, 11 milioni di copie nel mondo di cui due in Italia, che nel 2019 sono corsi a vedere il primo film trasformandolo in un blockbuster da 70 milioni di euro. Il 2 settembre arriva nei cinema l’attesissimo seguito, tratto da After 2 - Un cuore in mille pezzi (ed. Sperling & Kupfer), che promette emozioni ancora più forti (e hot). È la storia d’amore tra Hardin, “bad boy” bello e inaffidabile, e la dolce Tessa alle sue prime esperienze lontano da casa. Anche se i due si prendono e si lasciano, anche se nella vita di lei arriva il più regolare Trevor, la passione continuerà a fare scintille. «Hanno paragonato la mia serie a 50 sfumature, ma l’unica somiglianza è nei personaggi, lui sregolato, lei che vorrebbe cambiarlo, e poi nella tensione erotica» dice l’autrice Anna Todd. «Da scrittrice spero di raccontare in modo più realistico la vita sessuale delle ragazze: da sempre sono un po’ oscurate, o viste come “pure”, mentre ai maschi tutto è lecito, compreso il porno. Almeno nei miei libri cerco più parità».
Sarà come Kristen Stewart, diventata una star dopo aver interpretato Bella in Twilight? Probabile, visto che il successo di After l’ha già portata a trasferirsi dall’Australia a Los Angeles. Josephine Langford è la 23enne che dà il volto a Tessa nella saga cinematografica che il 2 settembre vedrà uscire il secondo capitolo, After 2. Da bambina è più proiettata sulla musica: suona piano, sassofono e violino, e a 10 anni compone una canzone, Shadows. «Ma non avevo l’ambizione di diventare una popstar» racconta a Tustyle. «Solo che mi esprimevo in più modi, come succede ai creativi». A 13 anni prende lezioni di recitazione. «A scuola ci tenevo agli spettacoli più che a qualunque cosa e, per farmi studiare, i miei mi minacciavano di non farmi più recitare. Oggi mi sento fortunata perché ho trasformato una passione in una professione». Un destino di famiglia: tre anni fa ha visto sua sorella Katherine, 24enne attrice, diventare celebre da un giorno all’altro per la serie tivù Tredici di Netflix. Difficile dire quale sia ora la più “pop” tra le due sorelle. Anche Josephine sarà presto su Netflix, con un film intitolato Moxie, storia di una liceale che capeggia una ribellione femminista.