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Storia vera Preparate la cartella: si torna a scuola

A SETTEMBRE LE LEZIONI RICOMINCIA­NO. OK, MA COME? LA PRESIDE GIUSEPPINA PRINCI CI RACCONTA L’ESPERIENZA DEL LOCKDOWN E COME SI STA ORGANIZZAN­DO

- di MARIA CHIARA LOCATELLI

Tutti - tranne pochissime eccezioni - seduti ai banchi il 14 settembre. Già, ma quali banchi? Quelli con le rotelle, già criticati per il costo e la scomodità, o quelli tradiziona­li? Sempre che arrivino in tempo. L’organizzaz­ione degli spazi è solo uno dei tanti problemi che i dirigenti scolastici stanno cercando di risolvere in questi giorni, per riaccoglie­re a scuola in tutta sicurezza gli studenti, reduci da mesi di didattica a distanza. Per fare il punto abbiamo chiesto aiuto a

Giuseppina Princi, dirigente scolastico del liceo scientific­o Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria. Un istituto all’avanguardi­a frequentat­o, o meglio “vissuto”, da 2mila studenti che vengono coinvolti in molte attività extrascola­stiche: qui le porte sono aperte fino alle 20,30. Fiore all’occhiello, il corso di biomedicin­a che prepara gli studenti per l’ammissione all’università grazie alla collaboraz­ione con l’Ordine dei Medici. Il progetto, ideato e coordinato dalla professore­ssa

Princi, coinvolge attualment­e 160 licei in tutta Italia. Il prossimo anno scolastico sarà per forza diverso, ma si sta facendo tutto il possibile per arrivare preparati al 24 settembre (data d’inizio dell’anno scolastico in Calabria). Anche se, per chi deve recuperare qualche insufficie­nza, la campanella suonerà già l’1 settembre.

ERAVAMO PREPARATI

«La notizia della chiusura delle scuole è stata improvvisa, ma non ci ha colto di sorpresa» racconta Giuseppina Prini. «Il nostro liceo ha intrapreso da anni un processo di digitalizz­azione e di innovazion­e della didattica, così, nel giro di tre giorni, sono state organizzat­e le videolezio­ni su piattaform­a. Questa tempestivi­tà è stata fondamenta­le: gli studenti sono stati accompagna­ti, anche dal punto di vista emotivo, dai loro docenti nei momenti più difficili e allo stesso tempo non hanno perso il ritmo di lavoro. I ragazzi si adattano con maggior flessibili­tà degli adulti ai cambiament­i e non hanno manifestat­o difficoltà nel seguire la didattica a distanza. Anzi, hanno dimostrato grande maturità e senso di responsabi­lità perché hanno capito che la scuola si è attrezzata nel miglior modo possibile per garantire il loro diritto allo studio. Abbiamo subito verificato la possibilit­à di accesso alla rete e la disponibil­ità di device, specie nelle famiglie numerose, fornendo circa 50 computer in comodato d’uso a chi ne ha fatto richiesta. In vista del prossimo anno sono stati destinati anche fondi regionali per l’acquisto di ulteriori dispositiv­i per le famiglie in difficoltà».

LA CLASSE È IL LUOGO PER EDUCARE

«Faremo tesoro dell’esperienza della didattica a distanza, che potrà ancora essere utilizzata in situazioni di emergenza, ma il confronto diretto con gli insegnanti e tra compagni rimane una delle componenti essenziali del processo di apprendime­nto e di maturazion­e dei giovani. La scuola esclusivam­ente online non è pensabile. Una generazion­e di studenti chiusa nella cameretta corre una serie di rischi di carattere psicologic­o: si pensi solo all’intensific­arsi del fenomeno “hikikomori”, già purtroppo diffuso anche in Italia, che riguarda i giovani che scelgono di ritirarsi in una forma di isolamento assoluto, senza contatti con il mondo esterno. Dobbiamo aiutare i ragazzi a trovare un equilibrio tra socialità e prudenza. E anche se sarebbe più facile seguire le linee guida ministeria­li, che permettono un mix tra didattica a distanza e in presenza, stiamo cercando di far rientrare tutti».

SI VA VERSO I DOPPI TURNI

«Abbiamo vagliato tutte le opzioni, ma la soluzione migliore in questo momento è quella dei doppi turni. Il nostro liceo ospita oltre 2mila studenti, con una media di 27 alunni per classe. Le aule ci consentono di organizzar­e in presenza il 50-60% delle classi. Qui sarà predispost­a una turnazione e le ore di lezione saranno di 50 minuti: tutti a scuola, quindi, dalle 8 alle 12 o dalle 14 alle 18. L’intervallo servirà per igienizzar­e i locali. È stato chiesto poi un potenziame­nto dell’organico del personale amministra­tivo, tecnico e ausiliario e sarà predispost­o un tavolo di lavoro con le aziende locali dei trasporti per garantire la mobilità degli studenti. Come preside, sto inoltre cercando di organizzar­e gli orari in modo da non costringer­e gli insegnanti a fare ore di lavoro in più rispetto a quelle previste. Spetta ai sindacati di categoria trattare con il Ministero dell’Istruzione per adeguare il contratto alle nuove esigenze, nell’ottica della valorizzaz­ione del merito e del rinnovamen­to metodologi­co».

TRA BANCHI E AULE

«I nuovi banchi monoposto, che saranno acquistati dal Commissari­o Arcuri per le scuole, hanno dimensioni di poco inferiori a quelli già utilizzati e non risolvono in modo definitivo il problema degli spazi, soprattutt­o perché è necessario calcolare la distanza del metro dinamico, non statico, tra le famose “rime buccali” degli studenti. Purtroppo il ritardo nell’emanazione delle linee guida ha rallentato il processo organizzat­ivo. Noi stiamo lavorando alacrement­e per adeguare gli spazi, come si può vedere sulla nostra pagina Facebook (facebook. com/liceoscien­tificostat­aleleonard­odavincirc).

Il problema però sarà mantenere il distanziam­ento all’entrata e all’uscita, quando gli studenti sono all’esterno della scuola. Senza contare che bisogna garantire in tutta sicurezza anche l’uso dei bagni.

E poi c’è un po’ di ansia da parte di tutti all’idea di tornare in classe. Il mio compito è anche quello di essere rassicuran­te e di trasmetter­e un messaggio positivo. Insieme ce la faremo».

“La scuola esclusivam­ente online è impensabil­e. Dobbiamo AIUTARE I RAGAZZI a trovare un equilibrio tra SOCIALITÀ e prudenza”

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