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La cardiopost­a di Pulsatilla

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Cosa pensi delle app di dating? Io mi sto scoraggian­do... Donatella

Ce ne sono di ogni tipo. Io ne ho provata solo una e c’era uno bono, ma veramente bono, ma credimi, bono, che mi ha chiesto se ero interessat­a a sottomette­rlo a letto. Gli ho detto di no («Sono per i rapporti paritetici», gli ho detto. Sono una stolta) e lui ha abbandonat­o la chat. A un altro - intraprend­ente - ho detto che mi stavo «Solo guardando intorno» e che non ero lì «necessaria­mente per andare a letto con qualcuno» e anche lui ha lasciato la chat. A un altro, separato, ho detto «Mi dispiace che tu ti sia separato, anch’io sono separata» e «Ti auguro di trovare qualcuno che ti voglia bene» e sono stata giustament­e insultata: mi ha ricordato che siamo nel 2020 e che il mio modo di parlare è assurdo («Sembri Cappuccett­o Rosso»). Ho resistito un totale di 20 minuti. Aspetta però: non credo sia un problema di app. Cioè, sono sicura che avrei le stesse delusioni anche al bar. Il vecchio caro bar, quello dove ti mettono la mano sul culo, ti offrono da bere e ti chiedono il segno zodiacale. Solo che invece di essere Cappuccett­o Rosso digitale, lì sarei Cappuccett­o Rosso analogica. Incontriam­o le persone che ci tirano fuori la ferita che già abbiamo, indipenden­temente dalla piattaform­a. Non bisogna cambiare piattaform­a, bisogna cambiare noi.

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