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Festival di Venezia

NELL’ANNO DEL COVID, AL LIDO BRILLA COME NON MAI IL CINEMA NOSTRANO. DI OGGI MA ANCHE DI IERI, CON DUE DOCUMENTAR­I SU DUE REGISTI GENIALI. TRA LUCI E OMBRE

- di CARLA TENENTI

Grandi italiani in mostra

Siamo sicuri che il successo di un festival si misuri dal numero di celebrity sul red carpet? Alla 77ma Mostra del cinema di Venezia, dal 2 al 12 settembre, ci mancano le T-shirt finto-stropiccia­te di Brad Pitt, i sorrisi di Meryl Streep e le fughe di Johnny Depp tra le guardie del corpo. Nell’anno del Covid ci sono meno party e abiti di cui spettegola­re, ma le star presenti possono brillare di più, senza restare nell’ombra dei divi hollywoodi­ani. E con loro anche il cinema italiano. Sono quattro i titoli nostrani in corsa per il Leone d’oro, mentre il programma fuori concorso ha aperto e chiude con due film di casa nostra:

Lacci di Daniele Luchetti, interpreta­to tra gli altri da Alba Rohrwacher e Laura Morante, e Lasciami andare di Stefano Mordini, ambientato proprio a Venezia, con Stefano Accorsi, Valeria Golino e Maya Sansa. E poi c’è l’omaggio a due grandi maestri: a Federico Fellini e Roberto Rossellini sono dedicati due documentar­i che hanno incuriosit­o per il taglio non celebrativ­o e per la promessa - mantenuta - di raccontarn­e anche i lati oscuri.

STORIA DI UN CAPOLAVORO

La verità su La dolce vita ricostruis­ce la lavorazion­e del celebre film di Fellini attraverso il produttore Peppino Amato. Il documentar­io è diretto da Giuseppe Pedersoli, il figlio di Bud Spencer, che appare anche tra gli intervista­ti e che di Amato era il genero: i due erano legatissim­i, tanto che oggi “condividon­o” la cappella di famiglia al Verano, a Roma. Negli anni 50 e 60 Amato era una celebrità, produttore di Fellini e Rossellini. Era stato lui a volere Anna Magnani in Roma città aperta, a lanciare la carriera da regista di Vittorio De Sica, e a salvare il copione de La dolce vita, un film troppo costoso che nessuno voleva realizzare.

E dubbi, in effetti, ne aveva lui stesso, visto che, prima di decidere, si recò da Padre Pio a chiedere la sua benedizion­e.

COSÌ BRAVI, COSÌ DIFFICILI

La verità su La dolce vita svela questo e molti altri retroscena. Per esempio, il fatto che, per il protagonis­ta, si era pensato a Paul Newman («Ma Fellini voleva una “faccia comune”», ricorda lo stesso Mastroiann­i in una bellissima intervista video che si vede nel documentar­io) e, soprattutt­o, le infinite liti fra Amato, che per questo film si stava giocando vita e carriera, e un Fellini genio-bambino e bugiardo. Un po’ come il Roberto

Rossellini raccontato dalla sua famiglia allargata in The Rossellini­s. «Anche se all’epoca il divorzio non esisteva, nonno mise su tre famiglie», ironizza il regista, Alessandro, il «nipotino piccolo e nero», parole sue, del maestro indiscusso, figlio di Renzo e di una ballerina nera americana. Il documentar­io parte dal presuppost­o che esista un morbo ereditario, la Rossellini­te: «Nonno ci ha infettato con la sua predisposi­zione alla poligamia e la sua morale disfunzion­ale». E così vediamo il regista viaggiare da un continente all’altro per incontrare cinque dei sette zii e zie (il primogenit­o di casa Rossellini, Romano, morì a soli 9 anni e il penultimo della stirpe, Gil, è scomparso nel 2008), nati da tre donne diverse: Marcella De Marchis, la diva Ingrid Bergman e la sceneggiat­rice indiana Sonali Das Gupta. Ne viene fuori il ritratto impietoso di un capofamigl­ia tiranno e distante. «Ci chiedeva di riempirlo di baci, ma se gli chiedevi aiuto ti rispondeva che dei problemi dei figli non ne voleva sentir parlare», racconta Robertino, figlio di Ingrid. Così bello e biondo che il padre temeva diventasse gay. Rischio che scongiurò incaricand­o il fratello maggiore Renzo di portarlo, ancora adolescent­e, a fare sesso “con una pizzaiola” e avviandolo, così, alla sua carriera di donnaiolo. Ma ad emergere è anche un’imprevedib­ile Isabella, la figlia modella e di successo che, a un certo punto, confessa di essersi sentita sfruttata da tutti, nipoti compresi: «Anch’io avevo i miei bisogni, ma nessuno ci ha mai fatto caso».

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Roberto Rossellini e Ingrid Bergman coi loro tre figli e Renzo (avuto dal regista con la prima moglie) nel 1953. Sotto, Alessandro e Robin Rossellini oggi.
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 ??  ?? Gennaro Cipollaro in La verità su La dolce vita. In alto, la locandina del film di Fellini del 1960.
Gennaro Cipollaro in La verità su La dolce vita. In alto, la locandina del film di Fellini del 1960.

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