Che cosa canto?
Tanti anni fa, ma non tantissimi, amare la musica era un problema: i dischi si compravano a scatola chiusa, le radio private non esistevano e anche la tv era avarissima di canzoni (invece per esempio i nuovi palinsesti Mediaset, che Pier Silvio Berlusconi ci presenta in anteprima a pag. 14, sono ricchi di concerti). Quando vivevo a Lucca mi guardavano storto perché amavo il rock, oggi la mia città ospita addirittura una mostra dedicata a Vasco Rossi (ne parliamo a pag. 8). Resta un solo problema da risolvere in tanta abbondanza: spesso non sappiamo che cosa cantiamo. Magari ci scateniamo a squarciagola con meravigliose canzoni straniere, ma non abbiamo idea di che cosa parlino. E se anche ci sentiamo allegri e biascichiamo qualche frase in inglese, può succedere che quella che «interpretiamo» sia una canzone triste, nascosta in un ritornello apparentemente spensierato. Per questo a Francesco Chignola è venuta la brillante idea di spiegarci i veri significati di alcuni successi stranieri dell’estate: il suo articolo a pag. 46 servirà a evitarci imbarazzanti gaffe coi tanti turisti stranieri in vacanza in Italia. Che magari ci vedono fischiettare sorridenti l’ultimo successo di Adele, che parla però di amori finiti. E pensano: per fortuna dicono che gli italiani sono dei romanticoni… av@mondadori.it