Gerry è con noi da quando è passato dalla radio alla tv ed è davvero un conduttore unico e una grande persona. Gli voglio bene con tutto il cuore
televisive, c’è la creazione del polo radiofonico di fatto più importante d’Italia. Sono previste sinergie con la tv? «Consideriamo la radio un media molto vivo e assolutamente complementare alla tv. E quindi siamo convinti che le interazioni tra i due mezzi siano non solo possibili, ma auspicabili e nel solco dello spirito di multimedialità che caratterizza un’azienda come Mediaset». Ora smetto per un attimo i panni del giornalista e mi metto il cappello da postino, come quelli di «C’è posta per te», per consegnarle le preghiere dei nostri lettori che chiedono una prima serata che inizi a orari «umani», e che siano limitati al massimo i cambi di programmazione all’ultimo minuto. Cosa può rispondere loro? «Al centro di una tv commerciale come la nostra c’è il pubblico e di conseguenza anche il rispetto che gli dobbiamo, e quindi mi impegno senz’altro a promettere una stagione televisiva più puntuale e ordinata. Per farlo però è necessario che la Rai per prima rispetti gli impegni presi, poiché i nostri cambiamenti di orario sono la conseguenza, dettata da esigenze commerciali e pubblicitarie (noi non abbiamo il canone), di spostamenti fatti dalla tv di Stato».
Abbiamo finito, ma mi resta un’ultima curiosità: Pier Silvio Berlusconi, dopo una giornata di televisione sinonimo di lavoro, quando arriva a casa e vuole soltanto rilassarsi, prende in mano il telecomando e... cosa guarda?
«Quando sono con mio figlio Lorenzo, che ha sei anni, si va a fasi: in questo momento siamo nella fase “Paw Patrol”, visto che quella di “Peppa Pig”, per fortuna ( ride, ndr), è finita. Io in realtà riesco a guardare la tv solo la sera tardi e la mia passione sono le serie, in particolare quelle a tema “crime”, e cerco di non perdermene una. È il mio momento di libertà da tutti gli impegni quotidiani, il mio momento di relax».