I Greci stendevano il velo
In questi giorni li benediciamo. Ci accolgono nei luoghi chiusi (case, uffici, locali, alcuni mezzi pubblici, automobili) trasformandoli in rifugi dove ricominciare a respirare. Stiamo parlando di condizionatori e ventilatori. Ossia i nostri migliori amici durante le ondate di caldo che stanno investendo il Paese. Tanto che ci chiediamo: «Ma come facevamo prima? E i nostri nonni come sopravvivevano all’afa?». Per scoprirlo abbiamo «interrogato» Roberto Giacobbo che, sta conducendo con successo su Raidue la nuova edizione di «Voyager» (gli ascolti della seconda puntata hanno battuto per la prima volta quelli di Raiuno). Il giornalista ci ha raccontato come ci si rinfrescava molto prima che fossero inventati questi moderni «salvavita». «Quando pensiamo agli antichi alle prese con la calura estiva ci torna sempre in mente l’immagine di nobili signori circondati da ancelle intente a far loro vento con piume di pavone o foglie di palma e godersi l’ombra sot- to un ramo di umbela, magari al suono della lira. In realtà sventolarsi non era l’unico metodo per combattere il caldo, anche se è sempre stato uno dei più efficaci.
Un modo per rinfrescare gli ambienti delle case degli antichi Greci, ma anche dei
«Ma agli antichi non mancavano le risorse per combattere il caldo» prosegue Roberto Giacobbo. « Dall’antica Persia all’Italia e oltre, nelle zone che lo permettevano si giocava d’anticipo raccogliendo in inverno la neve in caverne o in grandi buche. Ben compattata e protetta dal terreno e dall’ombra de-