Sempre dentro la notizia
Di iniziare Mi manda Raitre, il giornalista si confessa a Sorrisi
sparire dentro la galleria e immaginavo il “Continente” dall’altra parte». Con uno di quei treni arrivò a Roma. «Arrivai a bordo di una chiamata di Enrico Mentana, allora direttore del Tg5. Dopo aver visto un mio servizio per la piccola tv privata in cui lavoravo, mi propose di diventare “informatore” dalla Sicilia. Dovevo trovare le notizie, insomma. Il giorno della strage di Capaci e della morte di Falcone, Mentana mi convinse a fare la diretta e andai in onda tutta la notte. È stato il più grande servizio della mia carriera». Poi a Mediaset ci rimase a lungo. «Con Mentana ho fatto prima l’inviato di cronaca e poi all’estero: le Torri Gemelle, la guerra in Afghanistan. Ho anche condotto l’edizione del Tg5 del mattino».
Ma degli anni a Mediaset il pubblico ricorda soprattutto «Quarto grado».
«Sì, anche se in un primo momento non ebbe un grande successo, perché andavamo in onda la domenica, contro le partite. Quando ci spostarono al venerdì il successo fu strepitoso: con casi come quelli di Melania Rea e Sarah Scazzi abbiamo fatto anche il 18% di share».
E avete sdoganato la cronaca nera, che prima era appannaggio dei tg.
«Abbiamo trovato un nuovo modo di raccontarla. Purtroppo in breve tempo è diventata come gli antibiotici: viene usata da tutti per curare gli ascolti».
Dopo «Quarto grado» lei avrebbe dovuto condurre «Matrix», che in- vece fu affidato a Luca Telese. Fu per questo motivo che passò a La7?
«Diciamo che non ci eravamo messi d’accordo. Così accettai la proposta di Urbano Cairo e “In onda”, che ho condotto con Alessandra Sardoni, mi ha aiutato a mettermi alla prova anche nella politica. A dimostrare che non sapevo occuparmi soltanto di cronaca nera». Alla fine è arrivato in Rai. «Mi chiamò Giancarlo Leone, che dirigeva Raiuno, per presentare l’edizione estiva de “La vita in diretta”, che faccio tutt’ora».
Il resto è storia. E ora, il 6 settembre, la nuova sfida di «Mi manda Raitre».
«La sfida sarà quella di realizzare un “Lubrano 2.0” (Antonio Lubrano fu il primo conduttore del programma, ndr) rivisitando un marchio storico della Rai. Con la modernità dovuta ai tempi ma con un occhio attento ai bisogni di tutti, dai giovani agli anziani. Sarà un programma impegnativo: una prima serata settimanale e una striscia mattutina quotidiana».
La rivedremo mai a Sky, visto che sua moglie Sarah Varetto dirige Sky Tg24?
«È proprio lì che ci siamo conosciuti. Ma quando ci siamo messi insieme me ne sono andato. Preferiamo, per così dire, non portarci il lavoro a casa».