Pierluigi Pardo (42 anni).
Palla al centro e si ricomincia. Torna il campionato: dal 20 agosto con gli anticipi della prima giornata. E da lunedì 22 agosto torna anche «Tiki Taka Il calcio è il nostro gioco», il talk show sportivo di Italia 1 condotto da Pierluigi Pardo.
Pardo, che novità vedremo quest’anno?
« Il pubblico in studio. Finalmente avremo l’elemento che mancava a un programma come il nostro. Per il resto, squadra che vince non si cambia. Abbiamo fatto risorgere un genere, il talk sportivo, che sembrava ormai esaurito. Una bella scommessa vinta».
Racconterete un campionato che per molti è già deciso.
«Di certo la Juventus ha fatto una campagna acquisti da dominatrice. La cessione di Paul Pogba, a quelle cifre, è stata un grande colpo e ha permesso di ammortizzare senza battere ciglio l’acquisto di Higuain. Le altre si sono attrezzate di conseguenza come hanno potuto, ma non vanno sottovalutate. Il Napoli ha una grande intelaiatura e un tecnico in grado di esaltarla, la Roma è un’ottima squadra e se sistema la difesa può dire la sua. Credo, comunque, che la gerarchia del campionato sia rimasta invariata».
Intanto è saltata la prima panchina, quella di Mancini all’Inter…
«Lui è uno che ha vinto. Non tutti ci sono riusciti e quindi ha tutto il mio rispetto. Ma è anche un entusiasta, vuole seguire tutto da vicino, vuole avere un ruolo sul mercato. Se è scontento, se non è motivato o è in conflitto, meglio non averlo. Il suo sostituto Frank de Boer avrà il compito di costruire per il futuro». E l’altra milanese? «La cessione della società ad agosto l’ha penalizzata e ne ha condizionato il mercato. Dovrà recuperare il ritardo. Non mi scandalizza che magnati stranieri acquistino le nostre squadre, capita in tutto il mondo, ma lo ammetto, il Milan senza Berlusconi mi fa un certo effetto». Chi sarà la sorpresa? «La Lazio potrebbe fare bene. E il Torino: Mihajlovic mi pare perfetto per il Toro». TIKI TAKA
ITALIA 1 da lunedì 22 ore 24.00 FRANK DE BOER (46 ANNI) «Il nuovo allenatore dell’Inter è la grande novità tra i tecnici. L’Ajax, con cui ha vinto tanto, più che una squadra è una filosofia che va assimilata. Sarà compatibile con la fame e l’impazienza dei tifosi?».