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IL MONDO AI PIEDI DI TOTTI E LE... UNGHIATE DI ILARY

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Caro direttore, questa settimana il vero grande evento è stato il 40° compleanno di Francesco Totti. Quindi per prima cosa vorrei fargli gli auguri attraverso il «mio» giornale. Per me Totti è un esempio che tutti dovrebbero seguire e spero che quando finirà di giocare qualcuno gli offra un posto da dirigente della Nazionale: sono certo che l’«ottavo Re di Roma» sarebbe molto utile sia per la sua esperienza di atleta, sia per trasmetter­e alle nuove generazion­i quei valori morali che gli hanno permesso di diventare una leggenda del calcio. Viva Totti!

Caro Giulio, qualcosa mi fa pensare che lei sia romanista... Ma ha ragione: Totti appartiene non solo a «voi» gialloross­i, ma a noi tutti. E infatti gli auguri per i suoi incredibil­i 40 anni festeggiat­i in campo sono arrivati da tutto il mondo e da campioni di ogni sport. Mi associo anch’io, aggiungend­o due cose. La prima è che Totti è anche un grande showman: come dimenticar­e le sue esilaranti apparizion­i sia in alcuni programmi, sia in fortunati spot pubblicita­ri? Sarei contento se alla fine della carriera sportiva si buttasse nel mondo dello spettacolo, magari in coppia con la sua bellissima e brava moglie Ilary Blasi. E mi aggancio proprio a lei per la seconda consideraz­ione: nei giorni scorsi Ilary ha rilasciato un’intervista a «La Gazzetta dello Sport» in cui ha difeso con le unghie e con i denti il proprio marito, riferendos­i in particolar­e alle polemiche con l’allenatore Luciano Spalletti che lo scorso anno, insieme con il presidente della Roma, non sembrava entusiasta all’idea di rinnovare il contratto a un «vecchio» giocatore (poi Totti ha salvato la stagione della Roma, portandola con i suoi gol e i suoi assist in Champions League, e i due a furor di popolo sono stati costretti a cambiare idea). Ilary ha dato del «piccolo uomo» a Spalletti, dimostrand­o amore per il suo uomo, nonché grinta e sincerità in un mondo in cui si tende sempre a smussare gli angoli e a non dire fino in fondo quel che si pensa davvero. Viva Ilary! (a.v.)

IL TESORO DELLA RAI Buongiorno Direttore, la sua mail su Gilberto Govi sullo scorso numero di Sorrisi mi ha fatto venire un’idea: ho visto che sul sito RaiPlay hanno messo le puntate del 1961 di «Studio Uno», evviva! Perché non metterci tantissimi varietà, sceneggiat­i e opere teatrali? Potrebbe far leggere questa mail a chi si occupa di RaiPlay? Spero proprio che la mia idea diventi realtà! Come trovare poi l’elenco dei programmi messi su Rai Play? «Studio Uno» l’ho trovato per caso...

Alessandro

Abbiamo già detto molte volte che il sito (come pure l’applicazio­ne) della Rai è un pozzo senza fondo di tesori. Credo che non sia semplice per chi gestisce RaiPlay scegliere i contenuti da inserire, ma sono anche sicuro che poco a poco molte delle cose che lei chiede verranno inserite. L’elenco dei programmi lo trova sulla home page, ma sono d’accordo con lei che un indice completo sarebbe necessario. Comunque la sua lettera è qui, sicurament­e i responsabi­li la leggeranno e prenderann­o spunto dalle sue utili indicazion­i.

Giulio Corciulo, Roma

FARSI IL SANGUE AMARO GUARDANDO LA TV Mi permetto di scrivere in quanto pagando il canone non trovo giusto che la tv mi prenda, anzi ci prenda per stupidi. Ecco due esempi. Primo, «Squadra antimafia»: tutti sanno che se hai un parente che ha la fedina penale macchiata non puoi entrare nelle forze dell’ordine. E qui abbiamo una poliziotta figlia di un boss e con la madre in prigione. Secondo, la trasmissio­ne «Reazione a catena»: le parole per la soluzione finale o quelle usate nei vari giochi intermedi sono tutte da contestare, perché una parola nella lingua italiana ha diversi sinonimi.

Lorenzo Valle, Torino

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