LA COPERTINA DEL DISCO DI MINA E CELENTANO
Caro direttore, finalmente è uscito il disco dei miei idoli Mina e Celentano. L’ho appena comprato e ancora non l’ho sentito tutto, ma già la bellissima copertina, che avevo visto in anteprima su Sorrisi, vale i soldi del cd. Ho solo un dubbio: mi sembra di aver già visto qualcosa del genere, ma non riesco a capire dove. Mi sto sbagliando?
Marta Perotti, Milano
Cara Marta, ehm... sì, certo che ha già visto qualcosa del genere. E un bravo giornalista nostro amico, Federico Pucci, ha risolto l’enigma. Qui accanto abbiamo messo in alto la foto della copertina del disco e sotto una foto tratta da un sito di moda che oggi è molto di tendenza, «Advanced Style», nato dalla fervida fantasia di un blogger, Ari Seth Cohen, che ha inventato questo stile molto originale, colorato e bizzarro, dedicato a tutti quanti (anche agli uomini), ma in modo particolare alle donne non più giovanissime. Attraverso Twitter, Federico Pucci ha mostrato la copertina all’ideatore di «Advanced Style». Il quale, saputo che si trattava del disco di Mina e Celentano, ha scritto il messaggio che pubblichiamo più sotto: «Mi avevano chiesto il permesso di usare la mia foto, ma hanno deciso che non volevano pagare i diritti. E così l’hanno copiata». Non so quale fosse la cifra richiesta, ma per lavoro so quanto costa una foto. E penso proprio che Mina e Celentano potessero permettersi di pagare. Certo, agendo in questo modo hanno risparmiato, ma non posso credere che due grandi artisti copino le idee altrui quando proprio i cantanti sono vittime (e si lamentano giustamente) di piraterie e plagi. Probabilmente Mina e Celentano diranno che si sono solo ispirati a quell’immagine e che a guardar bene la copertina del disco e la foto di «Advanced Style» sono diverse... Sicuro, ma bisogna guardare molto ma molto bene. (a.v.)
OCCHIO AL MAZZUOLO, BAMBINI! Gentile direttore, vorrei sottoporle un fatto poco piacevole a cui ho assistito durante la trasmissione «Mezzogiorno in famiglia» del 6 novembre scorso. Mostravano un artigiano che, armato di mazzuolo e scalpello, doveva trasformare in una sfera un blocco di materiale di forma irregolare. Questo artigiano eseguiva il lavoro senza guanti, ma soprattutto senza occhiali antinfortunistici. Inoltre, come se non bastasse, c’erano molti bambini intorno a lui che osservavano, mentre schegge e pezzi di materiale volavano tutto intorno. Avendo fatto l’insegnante di lavorazioni meccaniche per tutta la vita, cercando di trasmettere ai miei ragazzi oltre alle nozioni tecniche anche tutte le informazioni necessarie per prevenire infortuni, credo che quelle immagini siano state a dir poco molto diseducative.
Massimiliano Cavallini, Legnano (MI)
Grazie, signor Massimiliano, per la sua segnalazione. Non posso che essere d’accordo con lei. E stupirmi per l’incredibile leggerezza degli autori del programma (e dell’artigiano stesso).
IL MISTERO DEI DOPOSCI SCOMPARSI Per distrarmi un po’ guardo la nuova fiction di Raidue «Rocco Schiavone» e sorrido quando mi accorgo che Rocco, poco dopo aver comprato dei doposci e averli subito indossati, si introduce in una casa con scarpe normali! Niente di grave in confronto ai problemi reali, ma così, tanto per allenare l’attenzione...
Marina Vitiello
Beh, che c’è di strano? Chiunque indossa dei doposci e poi con la sola forza del pensiero se li toglie e mette i mocassini. Non mi dica, gentile Marina, che lei non ne è capace... In tal caso, si faccia insegnare dagli autori della fiction.