Hai per la testa?
La prova che in tv si diverte. E che ha tanti nuovi progetti
suoi continui cambi di look?
«Io non cambio solo aspetto, cambierei vita ogni giorno. E cambio spesso pure l’alimentazione. La settimana scorsa ero fissata con un decotto di aglio, zenzero e peperoncino. Ne bevevo due bicchieri da mezzo litro al mattino».
Ma c’è un colore di capelli che proprio non la rappresenta?
«No, li proverei tutti. Anche insieme: rossi, verdi, blu... Arcobaleno, come se li fece una mia compagna alle scuole superiori, quando si innamorò di un dj».
Perché dice le parolacce in diretta? In molti la criticano.
« Prima o poi si stancheranno. Con i detrattori c’è sempre un rapporto di amoreodio, proprio come con i genitori. Quando ti vedono uscire di casa dicono: “Dove vai vestita così?”. Ti criticano, ma in fondo ti amano». C’è un programma che condurrebbe?
«Lo Zecchino d’oro. Quest’anno sarò ospite, magari il prossimo mi chiamano a presentare, chissà». Le piacerebbe fare l’autrice tv? «Ogni tanto scrivo delle cose, ma quando le presento agli autori non mi prendono tanto sul serio. Ma ora conto di sposarmi con un regista e... Scherzo! In realtà, dopo aver pubblicato due romanzi, ora penso ad altro». Un nuovo libro o un nuovo album?
«Potrei scrivere un saggio sulla felicità di essere zitella, ma poi sola ci resto davvero. E non mi va. Un album, invece, esce tra poco, il 25 novembre. Racchiude le canzoni più significative della mia carriera fin qui, da “Sincerità” a “La notte”, da “Controvento” a “Malamorenò”. Farlo mi è servito per riflettere su chi sono e su chi voglio diventare».
Nel disco c’è un inedito in cui duetta con Tricarico.
«Lavorare insieme mi ha resa felice. Lui è come me: indecifrabile, fuori dai canoni, ma per questo interessante». Quando la rivedremo in tour? «Nel 2017 farò una serie di concerti nei teatri con la mia band. A gennaio sarò a Lugano e a Ferrara. A febbraio arrivo a Firenze, Bologna, Roma, Vicenza. A marzo a Torino e Milano... Tornerà a Sanremo? «Di nuovo?». Cosa le manca che ancora non ha? «La casa dei miei sogni, la mia famiglia vicina. Quelli che si lamentano perché a 30 anni vivono con i genitori non li capisco. Ma beati loro!».