LE VITE BREVI E BRUCIATE DEI GRANDI DELLA MUSICA
Caro direttore, ancora un lutto nel mondo della musica! Il 2016 è stato veramente un killer per tanti grandi del rock: David Bowie, Prince, Emerson e Lake, Glenn Frey degli Eagles, Leonard Cohen, Paul Kantner dei Jefferson Airplane (e cito solo i più noti). E poco fa dal profilo Twitter di Sorrisi scopro che anche George Michael... Che tristezza!
Camilla Denti, Milano
Cara Camilla, anche a me la notizia della morte di George Michael, che ricordiamo a pagina 10, ha gelato il sangue. Sui giornali ho letto che molti critici musicali hanno cominciato ad apprezzarlo dopo gli Wham!, considerando quel duo troppo leggero e scanzonato. Io invece li ho amati da subito. Ricordo che nel 1984, per motivi che è lungo spiegare, ero su un’isoletta sperduta nell’Oceano Indiano dove non c’era nulla, nemmeno una benda che cercavo con ansia perché mi ero tagliato un piede. Ebbene: nella casupola dove un ragazzino finalmente mi portò c’era sì uno straccio per stringere la mia caviglia, ma soprattutto c’era un mangiacassette che suonava «Careless whisper», una delle canzoni più belle di George Michael. Laggiù, in un luogo alla fine del mondo! Questo per dire quanto fossero famosi e amati gli Wham!. E quando nel 1986 diedero l’addio alle scene con un megaconcerto allo stadio di Wembley a Londra, io andai di corsa, giocandomi praticamente tutti i soldi per le mie vacanze estive. Per tornare al «maledetto 2016», facendo la lista dei grandi della musica che ci hanno lasciato, non ho potuto fare a meno di notare che la maggior parte di loro sono morti a un’età in cui non si dovrebbe morire e che gli eccessi, gli stravizi e gli stress (spesso effetti collaterali della fama, ma anche della creatività) non sono propriamente degli elisir di lunga vita. (a.v.)