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Ma perché è blu?

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La prima idea del Lupo mi è venuta a 16 anni. Ogni giorno prendevo la corriera per andare da Correggio a Modena, dove frequentav­o il Liceo artistico. La strada correva a fianco di tante fattorie, io le guardavo dal finestrino e fantastica­vo: cosa dirà il cavallo alla mucca? Andranno d’accordo il maiale e il papero? E se arrivasse un lupo a rubarsi le galline?».

Così racconta Silver, ovvero Guido Silvestri, il papà di Lupo Alberto. Oggi, 1.100 «strisce» e 4.800 «tavole» dopo, il suo lupo azzurro è un’istituzion­e nel mondo del fumetto italiano. In 44 anni di carriera (il Lupo è nato nel 1973) è finito nei cartoni animati televisivi, ha condotto campagne sociali per i giovani e dal 1994 è una delle presenze fisse più amate di Sorrisi (in questo numero è a pag. 130). Ma sulla sua epica figura aleggia ancora qualche mistero, che cercheremo di sciogliere. Per esempio…

«All’inizio le strisce erano in bianco e nero» racconta Silver «ma al momento di fare la prima copertina, il tipografo mi chiese che colore volessi usare. Io mi ero ispirato ai lupi siberiani e al loro pelo grigio dai riflessi azzurrini, e così gli dissi di imitarli. Quando vidi la copertina stampata, mi venne un colpo. Blu puffo! Però, ancora oggi, più lo guardo e più mi piace».

Lupo Alberto, alias Alberto Lupo

La somiglianz­a con il cognome dell’attore è voluta? «Ammetto che il gioco di parole mi piaceva. Ma il vero motivo per cui l’ho c h i amato Alberto è che

venire in mente? «Volevo ribaltare gli stereotipi. I lupi sono animali feroci? E io il mio lo faccio buono! Mangiano le galline? Il mio ci si fidanza! La primissima striscia era basata proprio su questa gag: si vede un lupo che scappa con una gallina, uno pensa che voglia mangiarsel­a e poi invece la bacia. Però oggi non la capisce più nessuno perché lo sanno tutti che Alberto è buono. Si è perso l’effetto sorpresa». ovunque si trovi uno di quei fienili dal tetto rosso tipici delle fattorie anglosasso­ni. La verità è che mi ero innamorato di quel dettaglio. Una vera fissa».

Alcide e gli altri

«All’inizio Alberto doveva essere solo un personaggi­o tra i tanti. Anzi i miei preferiti erano Alcide, il maiale filosofo, e il suo amico Glicerina, un vero cretino.

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