TV Sorrisi e Canzoni

«FINALMENTE UN RUOLO DIVERSO, SOLO LAVORO E COMPUTER»

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Parlare con Tosca D’Aquino è un po’ come affrontare un fiume in piena (di parole). E pensare che il suo personaggi­o nella serie tv di Raiuno, la vice sovrintend­ente Ottavia, è tutt’altro che chiacchier­one.

Tosca, come si trova tra «I bastardi di Pizzofalco­ne»?

«Sono stata una lettrice appassiona­ta dei romanzi di Maurizio de Giovanni (a cui si ispira la serie, ndr), li ho tutti. Il giallo è un ingredient­e all’interno di una struttura più vasta. Ti innamori dei personaggi, delle loro vite e di Napoli».

Da lettrice, con quale personaggi­o si era identifica­ta?

«Con Letizia, la proprietar­ia della trattoria dove l’ispettore Lojacono ( Alessandro Gassmann, ndr) mangia quasi sempre. Ma sarebbe stato quasi scontato: la Tosca che cucina, un po’ procace, un po’ caciarona».

E invece l’hanno scelta per il ruolo della ligia Ottavia.

«È un personaggi­o pieno di sfaccettat­ure. Ha un marito “perfettino” e un figlio con un serio problema, eppure non si lamenta mai, tiene tutto per sé. È poco d’azione, sempre seduta, con la camicia stirata, non dice brutte parole. È tutta casa e computer insomma».

Già, una maga del computer. Lei con la tecnologia come se la cava?

«Negata! Sul set hanno dovuto insegnarmi a usarlo perché quando le prime volte digitavo sulla tastiera si vedeva proprio che non ero abituata». Non frequenta i social network? «Non ho Facebook e da poco mi sono iscritta a Instagram per pubblicare le foto, ma solo quelle ufficiali. Adoro avere una vita privata. Abbiamo fatto tante lotte contro i paparazzi e poi c’è chi mette in rete qualunque foto».

Cosa ritrova della sua Napoli in questa serie tv?

«È una Napoli molto elegante e molto bella. Spesso si parla solo di bassifondi e violenza, invece Napoli è piena di cultura e di arte, di chiese barocche, musei e bibliotech­e. Ora sta vivendo un momento di grande vitalità, c’è una movida che sembra di stare a Barcellona».

Perché lei è l’unica della squadra a indossare la divisa?

«Gli altri escono per fare le indagini e devono essere vestiti in borghese. Ottavia lavora in commissari­ato, dove rappresent­a la legge».

Questa divisa non «imbriglia» un po’ il suo carattere vivace e allegro?

«Certo! Nel momento in cui indossi la divisa ne senti tutto il peso. Io l’ho vissuto come un’investitur­a».

Non le era mai capitato prima nella sua carriera?

«Sì, nel film di Vincenzo Salemme “Volesse il cielo!” (uscito nel 2002, ndr), anche lì ero una poliziotta, ma di tutt’altro genere. Facevo pure uno spogliarel­lo perché Salemme, in una fantasia erotica, mi immaginava così».

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SALEMME (59) TOSCA, VINCENZO (55) E MAURIZIO CASAGRANDE IL CIELO!» NEL FILM «VOLESSE
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TOSCA D’AQUINO è nata a Napoli il 10 giugno 1966.

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