Questo cognome è «mammone»
I cognomi derivanti da nomi femminili (per lo più materni, e per questi detti matronimici) sono molti di meno rispetto ai derivati da nomi maschili. L’onomastica è sempre stata un po’ maschilista. Quali i più frequenti in Italia? De Rosa, Viola, Rosa e La Rosa, Colella e Coletta, Zanella, Diana, Marotta, Perna, Gioia, De Lucia, Di Bella, De Vita, Annunziata, Vella, D’Anna e Di Maria.
Ma non fatevi ingannare da questi!
Bisogna però notare che Rosa potrebbe essere un soprannome relativo al colorito; Gioia è soprattutto un toponimo (da Gioia del Colle), come pure Martina (Franca) e Alice (da accentare, questo, sulla prima sillaba, come gli identici comuni piemontesi). Colella e Coletta, in quanto diminutivi di Cola da Nicola, possono corrispondere a un nome maschile. Lo stesso vale per Vita, accorciamento dei medievali Bonavita e Caravita. Il veneziano Giada allude alla pietra e Di Paola indica provenienza dal comune cosentino (Paola, appunto). Appaiono invece matronimici sicuri (quindi da un nome femminile) i cognomi siciliani Alessandra, Emma, Sofia, Veronica, Letizia e Maria (gli ultimi due anche campani); i piemontesi Chiara e Lisa, Gaia, Michela, Simona, Cristina e Camilla; il ligure Laura, il pugliese Aurora, i campani Francesca e Arianna, i calabresi Simonetta e Lucia.
Identità decisamente… rischiose!
Cognomi belli, ma pericolosi. Perché nonostante la popolarità di giornalisti come Piero e Alberto Angela o Carlo Rossella, e di calciatori come Marco Amelia, Bruno Beatrice o Virginio Rosetta, un uomo che abbia per cognome un nome di donna (e viceversa) rischia di dover sempre precisare la sua identità per evitare uno scambio di genere.