Quando i cognomi cambiano regione
COME HAI DETTO CHE TI CHIAMI?
Che cognome è Panariello? È campano, in particolare di Torre del Greco (Napoli), dove si concentra per circa un terzo delle sue quasi 2.500 presenze. E poi a Ercolano, Boscoreale e Boscotrecase, sempre nel napoletano, a Scafati (Salerno), con gruppi minori a Genova e a Livorno. Anche il nome di famiglia
Panarella è campano, mentre pugliese è Panarelli e siciliano è Panarello. Deriva da «panara», che pure è un cognome e che corrisponde a una specie di cesta, diciamo pure un piccolo paniere.
Quel napoletano che parla toscano
Ascoltare l’accento toscano del grande Giorgio è un po’ come udire da un africano o da un asiatico un perfetto accento milanese o romanesco. Frutto delle emigrazioni, ovviamente. Da Torre del Greco a Firenze, anzi a Cinquale nel comune di Montignoso (Massa Carrara), Panariello è solo uno dei tanti, forse il più popolare personaggio italiano la cui parlata non coincide affatto con la collocazione del cognome.
La milanese di «origini» catanesi Angela Finocchiaro
Ma possiamo ricordare (che sta per venditore di finocchi), milanese con cognome catanese. O Rodolfo Laganà (significa erbivendolo), romano de Roma fino a un certo punto, considerato il cognome calabrese (e messinese). O Giovanni Floris (cioè fiori), nella cui parlata non si riconosce più nulla di sardo (ma il cognome è tipico dell’isola, come il nome del padre del giornalista: Bachisio). E il penultimo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, è di padre campano, ma il suo accento è lombardo. Il significato pare di origine soprannominale, corrispondente a «pesa e piglia», tipicissimo di Cava de’ Tirreni (Salerno).