E tornato con «Il testimone» ed è venuto anche a Sorrisi ......................................
PIF è tornato con tante nuove storie raccontate
Fa «Il testimone» da dieci anni. Del resto Tv8 l’ha dotato di grandiosi mezzi tecnici: una telecamerina portatile. Con quella Pif è andato dappertutto, raccontando le storie di ragazzi e anziani, eroi e criminali, artisti, politici e sognatori. Tra questi ultimi c’è anche lui, che dice: «Quando vivevo in un monolocale sfasciato e sognavo di fare cinema e tv, mi divertivo al cento per cento. Adesso che ce l’ho fatta, solo al 90».
Pif, lei padroneggia ogni strumento, che sia il piccolo schermo, quello grande o il telefonino. Ma quale le piace di più?
«Il cinema. Io penso sempre al cinema. Poi però se incontro qualcuno e gli dico: “Il mio nuovo film è quasi pronto”, la risposta è sempre: “Ah sì e il Testimone? Quand’è che torna?”».
Allora saranno contenti che è tornato. Dopo l’incontro con Roberto Bolle, già andato in onda, qual è la storia che le è piaciuta di più?
«In “Un weekend con l’arbitro” ho scoperto un mondo a parte e credo di aver dato risposta alla domanda che tutti si fanno da sempre: ma cos’è che spinge un bravo ragazzo a farsi insultare, e qualche volta anche aggredire, ogni domenica per 90 minuti, il tutto solitamente a guadagno zero?». Già, cos’è? «Un senso di giustizia che sfiora l’eroismo. E il gusto del teatro. Mi ha detto uno di loro: “Mica te la puoi prendere, rovineresti il divertimento. È tutto un grande rituale: il giocatore nega di aver fatto fallo, l’allenatore protesta, il pubblico insulta”. Affascinante no?».