TV Sorrisi e Canzoni

Simile a mia mamma

Aiuti parla della sua vita in cui la fede è sempre stata importante

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Sopra, in una foto degli Anni 70, la Fabrizi con il marito membro del Quartetto Cetra. Sotto, con ( suor Angela).

fatto piangere?”. E io sono contenta di aver toccato il loro cuore». Con chi del cast ha legato di più? «Arianna Montefiori è la mia nuova pupilla: è l’attrice che fa Valentina, la ragazza trasgressi­va. Il forte rapporto tra suor Costanza e lei è rimasto anche nella realtà. Sono stata molto carina con lei anche se non ne aveva bisogno perché è talentuosa, una ragazza brava e perbene. Anche con Giusy Buscemi, la protagonis­ta di “Il paradiso delle signore”, ci sentiamo una volta alla settimana». Per interpreta­re suor Costanza si è ispirata a qualche figura reale? « Non proprio, anche se da bambina sono stata in collegio dalle suore Canossiane. Quando mi è stato proposto il ruolo mi sono subito chiesta come avrebbe potuto essere la madre superiora interpreta­ta da me. E siccome nella vita io sono davvero un po’ impicciona, contestatr­ice, ho pensato di fare proprio me stessa, con l’aggiunta di un pizzico di mia madre. Un personaggi­o burbero ma simpatico, un po’ goffo, con la simpatia della bolognese». Lei è credente? «Ho sempre creduto in Dio fin da piccola. Tengo con me il Gesù della Misericord­ia, un santino che mi regalò tanti anni fa Carlo Campanini, oggi è tutto rovinato. Con Campanini e Macario ( famosi attori nati all’inizio del ‘900, ndr) andammo anche da padre Pio. Oggi vado sempre in Vaticano a comprare dei piccoli rosari del Gesù della Misericord­ia da regalare. È un rosario piccolissi­mo con tre grani: un Padre Nostro, un’Ave Maria e un Gloria: lo possono fare tutti». Ci racconti di padre Pio. «Nel 1961 lavoravo in una compagnia con Campanini e Macario: la rivista era “Una storia in blue je- ans”, una sorta di “West Side Story” dei poveri. Macario chiese a Campanini, che era devotissim­o a padre Pio, di conoscerlo e andammo tutti insieme. All’inizio padre Pio non voleva ricevere me e l’altra soubrette, Lucy D’Albert: siamo rimasti due giorni e il secondo, grazie alle insistenze di Campanini, abbiamo avuto modo di incontrarl­o. Si dice che Macario si sia convertito subito dopo».

Come vanno le riprese di «Il paradiso delle signore 2»?

«Finora ho girato un giorno solo: andremo avanti quattro-cinque mesi e saremo in onda in autunno. La mia contessa rimarrà contessa, mi hanno però detto che avrò un nuovo parente, un nipote o una nipote».

Rifare a teatro «Angeli con la pistola», il film con Bette Davis, è sempre il suo sogno nel cassetto?

«È sempre lì. Per il teatro ho anche un altro progetto, la storia un po’ autobiogra­fica di una ex stella che ha rinunciato al successo per amore. La scrivo di notte e dovrei mettermici più d’impegno, il fatto è che sono pigra. Ma ho sempre un desiderio immenso di fare “Angeli con la pistola”. D’altronde canto, ballo, faccio ancora la matta». Ha anche l’età giusta. «Ottant’anni. Le mie colleghe mi sgridano: “Gli anni non si dicono!”. Ma io lo faccio, perché ne dimostro meno».

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L’ATTRICE E IL CANTANTE Tata Giacobetti (1922-1988),Elena Sofia Ricci 54,

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