Si fa presto a dire chiocciola
Qualche anno fa un calciatore cinese decise di chiamare il figlio @, come la chiocciola degli indirizzi di posta elettronica. Qualcuno commentò che il bimbo sarebbe stato fortunato se avesse visto la luce evitando il filtro antispam, quello che elimina i messaggi sgraditi. Ma come si chiama nelle altre lingue il segno @? Solo in uno dei tre sinonimi baschi ( marraskilo) il significato è lo stesso di quello italiano (gli altri due sono txiribite «margherita» e azeri buztana «coda di volpe»). In spagnolo, catalano e portoghese si dice arroba, perché corrisponde al segno di un’antica unità di misura araba, l’arroba appunto, pari a circa 11,5 chili. Per i tedeschi è klammeräffchen o affenschwanz cioè «coda di scimmia» e la stessa idea si ritrova nel francese (specie in Svizzera) queue de sange e nelle corrispondenti forme romena, olandese e afrikaans (in Sudafrica). In croato e in sloveno è «scimmia» e basta.
Dalla coda di gatto alla proboscide dell’elefante
L’idea della coda risulta anche nella voce finlandese, che però si riferisce al gatto, mentre per i danesi e per gli svedesi il segno @ è una proboscide, per i lituani una conchiglia, per gli ungheresi un verme (il baco delle ciliegie, kukac) e per i russi un cagnolino ( sobačka). E mentre quasi tutti gli anglofoni la chiamano banalmente come una preposizione, at, altri popoli si sbizzarriscono con le metafore culinarie: in Repubblica Ceca e in Slovacchia la chiocciola telematica è detta zavinač, ossia «pesce arrotolato», particolare preparazione dell’aringa. E in friulano si usa scherzosamente anche gubanute da gubane, il tipico dolce locale che ricorda una spirale.