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IL REGISTA: «LI HO SCELTI COSÌ»

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Non « ho mai visto tanti bambini come durante i provini per “Amore pensaci tu”» scherza il regista Vincenzo Terraccian­o. «La serie è incentrata sui racconti familiari e il ruolo dei bambini era determinan­te. Abbiamo cominciato a cercarli sei mesi prima dell’inizio delle riprese. I ruoli più importanti erano quelli dei due gemelli e delle tre bambine. I gemelli, in particolar­e, non erano facili da trovare: spesso succede che uno vada bene, mentre l’altro meno. Leonardo e Jacopo invece li ho trovati da subito molto reattivi entrambi. Hanno fatto tre provini, nel primo non sapevo che fossero i nipoti di Gianni Morandi: mi sono stati presentati solo con il nome e non con il cognome. È stata una scelta giusta perché sono stati bravi sul set: ottima memoria e capacità di comprender­e subito quello che chiedevo ». I requisiti fondamenta­li? «Un po’ di timidezza iniziale è normale, ma è fondamenta­le che reagiscano agli stimoli che vengono dati». Quali sono le difficoltà maggiori dei bambini sul set? «La prima cosa è non guardare la macchina da presa, mentre loro sono abituati, con i filmini delle recite scolastich­e, a guardare nell’obiettivo. Poi c’è il momento in cui devono piangere o arrabbiars­i: per questo sul set c’è un coach che li segue. Si cerca di creare un clima di gioco, ma quando arriva il momento in cui bisogna girare la scena non si gioca più: non per tutti è facile». Sul set i bambini non possono lavorare per più di cinque ore consecutiv­e e c’è sempre un insegnante che li segue per svolgere il programma scolastico e fare i compiti.

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VINCENZO 52) TERRACCIAN­O (

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