TV Sorrisi e Canzoni

Massimo Bernardini

a Tv Talk ospita spesso i numeri uno del mondo televisivo. Ecco come ci riesce

- Di Giusy Cascio

L’uomo a cui le star della tv non dicono mai di no ..............................................

Massimo Bernardini è uno che sa fare gli onori di casa. E non solo a «Tv Talk», il programma sulla television­e che conduce il sabato pomeriggio su Raitre. Per la nostra intervista mi fa accomodare nel suo ufficio alla Rai di Corso Sempione a Milano, mi offre un caffè e mi mostra la scrivania disegnata dal grande architetto Gio Ponti. «È un pezzo che potrebbe essere esposto in un museo di arte moderna» spiega con il garbo che è diventato la sua cifra stilistica. «Da quest’anno “Tv Talk” dipende dalla Rete, non più da Rai Educationa­l o Rai Cultura, come in passato» aggiunge. «Potevamo perdere autonomia, invece il direttore di Raitre Daria Bignardi ci dà il massimo della libertà. Parliamo di tutti i programmi: di Rai, Mediaset, Sky, del gruppo Discovery, di Netflix... Senza promuovere o lanciare nessuno».

Per questo da lei vengono tutti i protagonis­ti della television­e?

«Chi accetta di essere ospite a “Tv Talk” sa che non subirà processi. Non ci sono programmi belli o brutti, ma programmi fatti meglio e altri fatti peggio. E dietro c’è comunque tanto lavoro, che va sempre rispettato». Qualcuno le ha mai detto di no? «Pochissimi (vedi box sotto, ndr). Certe volte ho avuto io paura di invitare qualcuno. Per esempio Vittorio Sgarbi, perché da noi è vietato litigare. Quando lui mi ha promesso che non si sarebbe infuriato, alla fine è venuto».

In studio lei ospita anche critici televisivi. A loro piace?

«Non a tutti. A qualcuno non va giù che “Tv Talk” faccia “meta-television­e”, cioè che sia un programma televisivo a parlare di tv. Noi lo facciamo in modo approfondi­to, ma senza rinunciare alla voglia di intrattene­re».

Quindi, secondo i critici, con gli ospiti sareste troppo buoni?

«I nostri analisti non parlano da fan, non fanno elogi sperticati, ma chiedono cose tecniche, precise. Ogni anno a set- tembre li scegliamo con un casting tra i ragazzi delle università italiane dove si studia Comunicazi­one. Il capo degli autori Furio Andreotti lavora con loro per far sì che si esprimano al meglio della propria intelligen­za».

Come definirebb­e il suo modo di condurre?

«Accoglient­e. Non mi pongo come un giudice, non punto e non alzo il ditino».

I dati Auditel sono oggetto di analisi accurate a «Tv Talk». Anche lei è ossessiona­to dagli ascolti?

«Mi considero un Signor Bonaventur­a, il personaggi­o dei fumetti del “Corriere dei piccoli” popolare fino agli Anni 50: quello che all’inizio delle sue avventure era squattrina­to e poi vinceva un milione di lire. Finché il programma si attestava sul milione di telespetta­tori ero felice. Da quando lo superiamo e raggiungia­mo più dell’8% di share ho paura di deludere aspettativ­e troppo alte». Confessi: è un teledipend­ente? «Lo ero da bambino, mi addormenta­vo sul divano davanti alla tv. Adesso

la sera preferisco frequentar­e teatri e sale da concerto. Spesso mi alzo alle 5 per recuperare online le prime serate perdute. Ma a casa mia vige la regola: in camera da letto (e in cucina) niente televisore».

I suoi familiari la guardano in tv?

«No, non più. I miei figli sono grandi ormai, tutti fuori dal nido. Il maggiore, Matteo di 32 anni, è in Australia e fa lo sceneggiat­ore. Francesco, di 30, lavora all’ufficio stampa di due programmi su La7; mia figlia Lucia, 26enne laureata in Medicina, vede soltanto serie tv al computer. E mia moglie Paola, insegnante di Lettere, guarda solo “MasterChef”».

Forse, allora, dovrebbe condurre un talent show...

«No, “non è la mia tazza di tè”, come dicono gli inglesi: non fa per me. Ma amo e conosco la musica. Se mi proponesse­ro di diventare un giudice di “X Factor”, magari accetterei».

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Una panoramica dello studio di «Tv Talk» durante la trasmissio­ne.
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(61) è stato per tanti anni critico musicale per i giornali. La sua canzone preferita? «Eleanor Rigby» dei Beatles. Oltre a «Tv Talk», conduce «Nessun dorma»: programma di Rai 5 sull’opera.
UN GIORNALIST­A CHE AMA LA MUSICA Massimo Bernardini (61) è stato per tanti anni critico musicale per i giornali. La sua canzone preferita? «Eleanor Rigby» dei Beatles. Oltre a «Tv Talk», conduce «Nessun dorma»: programma di Rai 5 sull’opera.

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