Quando in casa ci sono troppi televisori ...
Caro direttore, a casa mia ormai abbiamo gusti televisivi così diversi che io, mia moglie e i nostri tre figli abbiamo a disposizione tre televisori. Da una parte abbiamo smesso di litigare su che cosa vedere, ma dall’altra io e mia moglie non vediamo più i nostri figli (e anche tra me e lei sono diminuite le serate in cui siamo seduti vicini sul divano). La cosa mi dispiace, perché stare tutti davanti a una sola televisione, seppure concentrati su un programma e poco disposti a parlare, era un modo per sentirsi uniti. L’altra sera mia moglie ha detto che per ovviare a questa cosa dovremmo ridurre i televisori di casa. Ma temo che sia troppo tardi.
Daniele Maricorda, Reggio Emilia
Caro Daniele, come la capisco! Una volta il televisore era definito «il nuovo caminetto» della casa, perché riuniva le famiglie. Oggi invece, molto spesso, le divide addirittura, come nel suo caso. Se posso permettermi, lei è stato incauto a riempire la casa di apparecchi televisivi. Va bene che uno la sera non abbia voglia di polemizzare coi parenti per decidere il programma da vedere, va bene che chiunque la spunti si senta poi dare del prepotente... Ma facendo così ha incoraggiato i suoi figli a starsene per i fatti loro (cosa che del resto sanno fare benissimo anche senza aiuti). In questo momento a casa mia c’è un solo televisore in funzione (non per scelta, l’altro è rotto da mesi e l’indolenza è una delle nostre specialità familiari). Ma anche così, non è che le cose vadano bene: io, per esempio, devo rinunciare a quasi tutte le partite che trasmettono. E quando la spunto, vengo abbandonato da tutti, eccetto i miei cani (ma non per il calcio, per i divani). Un rimedio potrebbe essere quello di proporre una legge che proibisca i canali tv e ne lasci in funzione uno solo. Come succedeva una volta. Ma scherzo, eh? (a.v.)