GERRY SCOTTI
Va bene, niente classifica, ma almeno ci dica chi l’ha stupita di più.
«Balang, il piccolo ballerino filippino, mi fa proprio morire dal ridere. L’ho scoperto a Londra, dove ero andato per “studiare” l’edizione inglese del programma, e l’ho subito voluto con me. E oggi posso annunciare che abbiamo trovato un suo degno rivale, però italiano. Lo scoprirete in queste nuove puntate».
Anche con Tian Yi Zhang, il suo «assistente» cinese di 9 anni, sembra divertirsi molto.
«Sì, ed è una simpatia a senso unico, perché a lui non gliene importa niente di me e non si preoccupa di farlo vedere. Mi giudica, mi maltratta, non ha nessuna soggezione. È questa la parte divertente. È successo tutto per caso, all’inizio doveva solo fare l’interprete, ma ci siamo detti: e dove lo troviamo un altro “valletto” così? Anzi non escludo di aver scoperto chi mi sostituirà...».
Quel momento è lontano. Quando lei entra in scena il pubblico grida «Gerry, Gerry…» neanche fosse una rockstar!
«Tutto questo affetto scalda il cuore. Pensi che qualche giorno fa sono andato a vedere lo spettacolo del trio Panariello-Conti-Pieraccioni e appena entrato per sedermi tra il pubblico hanno fatto lo stesso. Ero così imbarazzato che poi mi sono quasi scusato con Carlo Conti: “Giuro che non volevo toglierti i riflettori”».
A «Little Big Show» ci saranno di nuovo ospiti adulti, giusto?
«Eccome. Qui chi mi ha sorpreso di più è stato Gabriel Garko, che ha raccontato della sua passione per i cavalli, con tanto di foto da piccolo. Poi vedrete Lou Ferrigno, cioè “L’incredibile Hulk” di quando ero ragazzo. Quello è stato l’unico caso in cui, quando è entrato l’ospite, ero molto più estasiato io dei miei giovani artisti!». Ci sveli ancora qualcosa, via. «Ho giocato un vero scherzaccio a Rudy Zerbi, così impara a fare tanto il giudice severo. L’ho invitato a salire su un ring per affrontare un bambino con la passione delle arti marziali. L’ho convinto dicendogli: “Stai tranquillo, non ti colpirà davvero, e poi è solo un bambino, via”. Invece all’altro ho detto: “Mi raccomando, colpisci più forte che puoi”. Mamma mia quante gliene ha date!».