TV Sorrisi e Canzoni

CANONE E PUBBLICITÀ ALLA RAI NON BASTANO

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Carissimo direttore, sono alcune settimane che la Rai è «impazzita», per esempio per giorni e giorni ha fatto delle anticipazi­oni su programmi tv mai andati in onda che io, da buona utente che paga il canone, aspettavo a tal punto che non prendevo impegni per quella sera. Poi quei programmi sono spariti. Mi piacerebbe che lei mi spiegasse il perché di questa presa in giro. Capisco che in Italia ci sono problemi più gravi, però la tv alla sera dovrebbe procurarci un po’ di relax, invece di rabbia, stress e delusioni.

Adriana

Come avrà notato, cara Adriana, dal numero scorso pubblichia­mo un avviso su tale impazzimen­to nella pagina che apre la sezione dei programmi. Ed è vergognoso che la Rai dia per prima il cattivo esempio e mostri così poco rispetto per i telespetta­tori, perché alla Rai paghiamo (obbligati!) il canone e ha anche un sacco di pubblicità: questa montagna di denaro dovrebbe bastarle per garantirci programmaz­ioni certe (il discorso è diverso, anche se solo in parte, per le altre reti, che essendo gratuite devono reagire ai cambiament­i Rai e cambiare i palinsesti per difendere i propri investitor­i pubblicita­ri, unica fonte di guadagno). Se va avanti così, finirà che qualche «testa calda» indirà uno sciopero del telespetta­tore, invitandoc­i per una sera ad ascoltare la radio in segno di protesta. Ma temo che, vista l’ondata di nuovi radioascol­tatori, quella sera la Rai cambierà i programmi anche lì. (a.v.)

LA FIORISTA DI FIORELLO

Sul settimanal­e TV Sorrisi e Canzoni n° 12 del 14.03.2017 è uscito un articolo relativo al trasferime­nto dell’ «Edicola Fiore». Una nostra cliente, dopo aver letto il succitato articolo, è venuta nel nostro negozio a congratula­rsi per la «nuova sede»... Il nostro negozio esiste dal 1962 e non ci troviamo nel chiosco sotto la chiesa di Santa Chiara, come indicato nel vostro articolo, ma su via di Vigna Stelluti n°3, di fronte al bar che ospita il nuovo programma. Vi preghiamo di rimediare al danno che ci potrebbe procurare la vostra pubblicità sbagliata. Restiamo in urgente attesa di un vostro riscontro.

Fiorista Elvezia

Chiedo umilmente scusa alla fiorista Elvezia e «rimedio al danno» pubblicand­o subito questa sua lettera. In questo modo, gentile fiorista Elvezia, spero di attenuare la sua «urgente attesa»... Ma ora giù la maschera, Fiorello: dimmi la verità, questa lettera l’hai scritta tu. Riconosco lo stile volutament­e burocratic­o. Altro che fiorista Elvezia, questa volta ti sei proprio tradito, caro Rosario...

LA VERITÀ SUL CASCO DI PORTOPALO

Caro direttore, lei ha scritto che Beppe Fiorello non indossava il casco mentre andava in moto nella fiction su Portopalo perché «forse gli attori amano mostrare il viso e non danno l’esempio». La verità è più semplice: i fatti sono accaduti nel 1996, mentre l’obbligo del casco per i maggiorenn­i per motocicli di 50 cc (come quello che guida Fiorello) è subentrato nel 2000. Quindi compliment­i al regista!

Michele Calabrese

Grazie, Michele. Cosa posso dire dopo una figuraccia così? Solo scusa a tutti: a Beppe Fiorello, al regista e ai lettori.

INGIUSTIZI­E E PROFESSORE­SSE

Caro direttore, «L’eredità» è ben condotta e ben articolata (anche se è un peccato che delle «professore­sse» tanto carine siano del tutto accessorie), specialmen­te nel gioco finale della «Ghigliotti­na». Persiste, però, un punto d’assoluta ingiustizi­a ed è quello dei «calci di rigore», ovvero quando si decide con una sfida a due chi sarà il campione, perché le domande non sono mai della stessa difficoltà per entrambi i concorrent­i. Possibile che non si possa porre rimedio utilizzand­o, che so, cuffie e cabine alla Mike Bongiorno?

Tullio Bologna, Vigevano (PV)

Caro Tullio, cuffie e cabine non risolvereb­bero la questione da lei sollevata. Ovvero che c’è una gran differenza tra il chiedere «qual è la capitale della Francia» e «qual è la formula del Teorema di Bayes». E anche se ho un po’ esagerato, le cose vanno effettivam­ente così, non solo nei «calci di rigore», anche nelle sfide per eliminare un concorrent­e. Quanto alle professore­sse, sarebbe bello che almeno un gioco a puntata lo conducesse­ro loro.

 ??  ?? RIMANDATI ANCHE LORO Da sinistra, Elisabetta Gregoraci (37 anni), Gigi D’Alessio (50) e Fatima Trotta (30) a «Made in Sud». Il programma doveva partire l’8 marzo ma è «slittato» al 14. Come tanti altri.
RIMANDATI ANCHE LORO Da sinistra, Elisabetta Gregoraci (37 anni), Gigi D’Alessio (50) e Fatima Trotta (30) a «Made in Sud». Il programma doveva partire l’8 marzo ma è «slittato» al 14. Come tanti altri.
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