Quei nomi ora sono dei cognomi
Molti nomi personali antichi o medievali sopravvivono oggi solo come cognomi, anche se non si può escludere del tutto che in futuro tornino a essere scelti dai genitori per i loro figli.
Dal greco Epaminonda al germanico Sinibaldo
Questi nomi provengono da varie lingue. Per esempio, tra quelli greci e latini possono ricordarsi Agabito, Agamennone, Asdrubale, Caio, Epaminonda, Sallustio, Sempronio, Teseo…. D’origine ebraica o asiatica: Anania, Baldassarre, Maccabeo, Malachia, Melchiorre, Salomone. Tra i germanici, dove sono più numerosi i nomi di battesimo abbandonati, ecco Alamanno, Aldrovando, Annibaldo, Boccardo, Cuniberto, Einaudo, Farolfo, Garibaldo, Garimberto, Ghisoldo, Gimondo, Grimaldo, Guarniero, Lamperto, Lanfredo, Pandolfo, Rainero e Ranieri, Ribaldo, Rimoaldo, Sinibaldo, Sighinolfo, Tedaldo… Ma sono molto noti i cognomi Aldrovandi (emiliano), Einaudi (piemontese), Garibaldi (ligure), Grimaldi (ampiamente distribuito ma soprattutto campano), Pandolfi (presente dalla Lombardia alla Calabria).
E alcuni sono anche popolari
Ci sono poi quasi tutti i nomi gratulatori e augurali del volgare medievale italiano, con i quali si dava il benvenuto al nuovo arrivato o si ringraziava il Padre eterno per la concessione: Accorso, Altobello, Avanzato, Benarrivo, Bencivenga, Benenato, Bonacosa, Bonaiuto, Corso, Diotiguardi, Ristoro e via dicendo. Chi si chiama più così? Eppure l’emiliano Accorsi, il laziale Altobelli, il campano Bennato o i toscani Bonaiuti e Ristori sono oggi cognomi ben diffusi e ben noti. A lato, Claudia Pandolfi (42 anni).