LE DIECI DOMANDE CHE TUTTI SI FANNO
Abbiamo posto all’autore Andrea Palazzo alcune domande sulla trasmissione arrivate dai telespettatori più appassionati.
1 Quando il personaggio deve confermare la sua identità qualcuno gli fa un cenno per farlo parlare?
«Non esattamente. Loro sanno solo che non possono parlare durante lo stacco musicale. Quando, dopo 20 secondi, la musica finisce, ognuno si prende il tempo che vuole. C’è chi lo dice subito, chi aspetta qualche attimo. L’attesa è fisiologica e soggettiva».
2 Quando il personaggio scende dal cubo per presentarsi, dove si ferma?
«C’è una stellina in terra».
3 Gli indizi che i personaggi danno li leggono su un gobbo?
«No. Li sanno a memoria. Ma vengono naturali, dal momento che sono loro stessi a suggerirli, perché riguardano la loro vita reale».
4 Quale genere di raccomandazione fate ai personaggi?
«Devono utilizzare un tono di voce uniforme e neutro per non influenzare, positivamente o negativamente, il concorrente».
5 Le professioni più curiose?
«Una signora che è stilista per gatti. Un signore che alleva grilli. Una degustatrice di aceto. Poi c’è il signore che vende mutande al mercato o la ragazza che ha vissuto dieci giorni sott’acqua…».
6 Chi viene a fare i casting deve portare direttamente con sé pure il parente?
«Tutti coloro che vengono devono offrire la disponibilità di un parente».
7 Fino a quale grado di parentela?
«Sono mamma, papà, fratello, sorella, fino a cugino di primo grado».
8 Se si somigliano troppo non va bene perché è facile indovinare?
«In realtà la somiglianza è soggettiva. Noi stessi facciamo delle prove e ci rendiamo conto che alla fine ci sembra di scorgere tratti simili anche tra persone che non sono parenti. Per questo non è scontato».
9 Amadeus conosce le identità misteriose prima?
«No. Legge una scheda informativa per non essere totalmente al buio, ma li incontra tutti per la prima volta in studio. Non vuole mai incontrarli prima».
10 Quali oggetti ci sono sul tavolo di Amadeus nello studio?
Leggete qui sotto...