In alto i calici (d’acqua)!

Gerry Scotti e Alex Adami, il caporedattore centrale di Sorrisi, sono grandi amici. Si confidano, si incontrano, poi ogni tanto salta fuori un’intervista bella e curiosa come solo due amici possono inventarsi (è a pagina 26). Già che c’erano, i due hanno brindato col vino prodotto da Gerry (spero che l’intervista sia avvenuta prima dei molti assaggi), ma io non posso unirmi all’allegra bisboccia. È che ho un problema col vino (e con la birra): non solo non posso berlo né sentirne l’odore, ma nemmeno tenere in mano un bicchiere. Non vi dico poi che cosa succede se qualcuno mi rovescia involontariamente addosso anche solo qualche goccia (una volta, in un ristorante, sono stato chiuso in bagno in mutande finché un’anima pia mi ha procurato dei vestiti puliti). La mia repulsione per il vino è misteriosa. Nessuno, nemmeno mia mamma, sa a che cosa sia dovuta. Fattostà che anche quando è nata mia figlia tutti hanno festeggiato con lo champagne e io con l’acqua minerale. E nei brindisi mi sento sempre tagliato fuori (anche fisicamente, perché mi tengo alla larga per paura degli spruzzi). Tutti mi dicono che non so cosa mi perdo e sono certo di perdermi un piacere della vita, ma che ci posso fare? Spero dunque che Gerry comprenda che non posso aggiungermi al brindisi. Ma se si mette a produrre acqua gassata, prometto che stappo la bottiglia come i piloti di Formula 1.