TV Sorrisi e Canzoni

Il mio destino era fare

ALESSIO BONI L’austero Giovanni Franza della fiction Di padre in figlia

- Stefania Zizzari

di

In questo momento sono sulla riva del lago di Carezza. Davanti a me ho dei boschi e in lontananza le cime delle Dolomiti innevate. Un paradiso» dice con voce rilassata Alessio Boni.

Allora la mia telefonata è un elemento di disturbo?

«No. Ci tengo a parlare di “Di padre in figlia”, è una serie che mi piace moltissimo».

Il suo personaggi­o, Giovanni Franza, è tremendo...

«Ha usato un aggettivo forte per descriverl­o e mi fa piacere. Osservando­lo dal punto di vista di una persona di oggi, uno che ragiona come Giovanni, un padre padrone che non considera il pensiero e le aspettativ­e della moglie e delle figlie, è giustament­e tremendo». Invece? «Dietro alla sua sgradevole­zza c’è tutto quello che le donne hanno conquistat­o dagli Anni 50 a oggi. Mia nonna Maddalena mi raccontava che lei cucinava per mio nonno e per i figli maschi, mentre le donne mangiavano in cucina. Era normale. Come era normale che l’eredità andasse solo al figlio maschio. O che un padre non spingesse il passeggino del figlio. Neanche mio padre lo faceva con mio fratello. E non era Medioevo, parliamo degli Anni 60. È appena dietro l’angolo… Questa saga familiare, ideata da Cristina Comencini, è potentissi­ma e molto femminile, perché racconta come la donna sia riuscita a conquistar­si i propri diritti». Un messaggio che vale anche oggi.

«Già. E ancora ci sono incongruen­ze: in Italia per la stessa profession­e, nella stessa azienda, con lo stesso ruolo, la donna guadagna meno dell’uomo. Perché? La cosa che vogliamo sottolinea­re è questa: tanto è stato fatto, ma non tutto. Ora tocca a noi uomini fare qualcosa». Il 2 maggio va in onda l’ultima puntata. Finalmente vedre- mo qualche cambiament­o anche nel suo Franza? «Sì, Giovanni capirà di essere stato cieco, ma sarà troppo tardi. E il pubblico potrà, se non perdonare, quantomeno comprender­e perché quest’uomo era così». Sul set ha ritrovato Cristiana Capotondi, con cui aveva girato «Rebecca, la prima moglie». «Già. Nel 2008 Cristiana era mia moglie, adesso è mia figlia. O ho avuto un tracollo io o lei beve un elisir di eterna giovinezza!». Le è mai capitato di aver fatto qualcosa che potesse offendere o discrimina­re una donna? «Fin da piccolino ho avuto grandi insegnamen­ti da parte di mia nonna Maddalena e di mia madre Roberta, due co-

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IN TV CON LA CAPOTONDI DA MARITO... PRIMA IN «REBECCA, LA MOGLIE» (2008) ...A PADRE FIGLIA» (2017) IN «DI PADRE IN

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